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Nella volontà nasce un mondo

Una riflessione che spero non sia fraintesa; infatti non vuol aver niente di apologicamente vicino al fascismo.

Il periodo recente più cupo della storia italiana è stato, senza dubbio di sorta, quello del trentennio fascista, e se andiamo a vedere, pur se a quell’ideologia hanno aderito milioni e milioni di italiani, è da li che è nato il riscatto. E’ in quel contesto che sono cresciute le migliori forze per il riscatto. E’ quel periodo che ha permesso la formazione di un numero sempre crescente di uomini e donne psicologicamente forti e motivati, con una VOLONTÀ’ di riscatto tale da consentirgli di organizzarsi e MUOVERSI CONCRETAMENTE fino a sconfiggere un regime totalitario e dar vita a qualcosa di nuovo.

Quella di quel regime non era certo una scuola lassista e permissiva come quella attuale, ma nonostante questo, e se può sembrare persino assurdo, è stata anche quella, assieme al contesto sociale sempre più in sofferenza, a dare quella forza di ribellione. Anzi, in quella scuola si imparava l’obbedienza assoluta, il rispetto assoluto per quel sistema di comando e controllo, la disciplina più rigida ecc. ecc., e tutto visto come il mezzo per far crescere obbedienti soldatini sociali. Ma nonostante quello il risultato più significativo, se pur in larga misura numerica sembrava dar ragione a quel sistema, è stato invece quello di far crescere anche uomini con una VOLONTÀ individuale molto più forte, forte al punto di farli diventare i ribelli di quello stesso sistema.

Al di la di ciò che ognuno di noi possa ritenere più giusto insegnare o non insegnare ai figli, questo mi pare che dimostri chiaramente il fatto che la cosa più importante da insegnare sia quella della valorizzazione e della crescita della VOLONTÀ individuale. Uomini cresciuti imparando ad utilizzare con forza e determinazione la propria VOLONTÀ esistenziale saranno poi in grado, nonostante ogni tentativo di addomesticamento, di riconoscere il peggio sia per se stessi che per la società che si saranno idealizzati e tenderanno di realizzare, e questo a anche se il sistema in cui vivono viene presentato e inculcato in loro come la cosa più bella e migliore di questo mondo.

La VOLONTÀ individuale, quindi, al di la di ogni altra cosa utile “pe magnà”, credo sia la prima materia da inserire nelle scuole di ogni ordine e grado. … Ma fa paura solo a sentirlo dire!

La scuola di oggi, ma anche la famiglia, oltre a non essere interessate e coscienti a sufficienza dell’importanza della VOLONTÀ dei loro figli e della loro “personalità” come uomini di domani, oltre a non avere gli strumenti e l’indirizzo didattico per farlo, non offrono nemmeno questa possibilità, ne diretta ne, come quella della scuola e della società “dirigista”di un regime, indiretta. La scuola non ha insegnanti capaci, anche culturalmente, e in grado di mettere a sufficienza sotto pressione gli studenti, non esiste cioè la cultura didattica tale da far nascere, anche spontaneamente, una necessità di riscatto individuale; e quando nasce più spesso è indirizzato più verso l’individualismo che il sociale come luogo esistenziale da valorizzare alle individualità. Non ci sono famiglie alle spalle in grado di accettare questo principio, e inoltre il contesto sociale, economico e tecnologico, essendo finalizzati al soddisfacimento interessato delle richieste di benessere, sono quanto di più lontano dal permettere la crescita spontanea di queste individualità forti. Questo naturalmente non significa che sarebbe questo il sistema migliore e il più auspicabile, perché ve ne potrebbero essere certamente anche altri molto più “soft” e sicuramente altrettanto efficaci, ma per quelli serve una cultura della formazione assolutamente più “avanzata”, e oggi utopica.

Comunque, per tornare al periodo fascista preso ad esempio, e confrontandone i sistemi formativi del tempo con quelli attuali, possiamo dire che è stato più facile far crescere VOLONTÀ significative in quel contesto che in quello attuale, e se anche numericamente quelle forze erano inizialmente poche e cresciute spontanee, sono state ed ancora potrebbero essere, un’utile scintilla per un momento di valore sociale di non poco conto: L’anticamera dell’Illumanesimo.

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