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Chiara è chiara

Oggi è la giornata di Chiara ( la nota bionda che in rete dicono sia in grado di influenzare molte persone, e che sia seguita da 28 milioni di fans), la quale, con assoluta chiarezza, ha preso le distanze dalle politiche di uno dei partiti più probabili per la vittoria elettorale del del prossimo 25 settembre. Nel merito ha contestato la loro posizione politica rispetto all’aborto, alle sue leggi e dalle sue prospettive.

Illumanisticamente non si può che essere d’accordo con lei, naturalmente, perché la libera scelta individuale può e deve riguardare tutto, persino l’interruzione di gravidanza, e quindi non dovremmo che plaudire a questa presa di posizione ed essere contenti che possa raggiungere un numero così alto di persone.

Ma non è così.

Come prevedibile, questa presa di posizione ha immediatamente sollevato molte polemiche. Ma non è questo il tema che qui ci interessa sottolineare, ne mi interessa quella posizione. Quelle sono beghe politiche ed etiche che riguardano, o almeno dovrebbero riguardare ben altri contesti sociali, e solo in quei termini poco interessano il mondo illumanista perchè le leggi vanno e vengono, cambiano, avanzano e arretrano a seconda dei tempi.

Quello che mi interessa sottolineare è invece il fatto che una persona come lei, che ha fatto dei condizionamenti altrui, dell’intenzione scientificamente programmata di “influenzare” quotidianamente le libere scelte di milioni di persone, e quindi le loro menti, e di questo ne ha fatto persino un business, si preoccupi poi del concetto di libertà di scelta rispetto ad un tema specifico, cavalcando un principio che, se applicasse lei per prima metterebbe in crisi la sua stessa esistenza mediatica ( che l’argomento sia l’aborto o altro è del tutto relativo).

Un controsenso utilizzato a fini commerciali e interessi personali che, persone come lei, attuano costantemente, è che nessuno ne sottolinea le contraddizioni, e soprattutto la gravità.

Naturalmente a nessuno verrebbe nemmeno in mente di cambiare le cose contestando il suo sfruttamento del principio di non libertà. Illumanisticamente la strada per cercare di uscire da questa assurda situazione, dove il potere dei media, dei leader di ogni tipo, e di persone che fanno le loro fortune sfruttando le debolezze di milioni di giovani e meno giovani non è certo quella di impedir loro di operare. Anche quello sarebbe una limitazione della libertà. Ma se in tema dell’informazione, data la potenza che hanno raggiunto, l’assunzione di responsabilità potrebbe essere normata - e questo è un tema già più volte trattato -, per altri ambiti l’unica strada è quella di iniziare a mettere in campo modelli formativi e di crescita per persone che sappiano camminare con le loro gambe, e di quei “modelli” non ne sentano il bisogno, e li lascino cadere nell’oblio e nella nullità mediatica ed economica.

Chiara è stata chiara, e “giusta” aggiungo, ma è il pulpito da cui parte la predica che non può essere credibile, o almeno non dovrebbe esserlo, e per questo chi l’ascolta deve essere messo nelle condizioni di comprenderne il controsenso di fondo della fonte, ma soprattutto di se stesso e della propria debolezza.

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