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Il merito illumanista

Ci sono molti modi per declinare il significato del termine merito, ed uno è sicuramente anche quello scelto dal nuovo governo: il merito come valore.

Sicuramente anche questo è uno di quei significati. Nella vita degli uomini chi è in grado di fare una determinata cosa meglio di un altro ha il diritto di vedersi riconosciuta quella capacità, quella qualità. E ne ha il diritto anche se la fonte, come spesso accade, è di origine genetica, naturale, e quindi anche quando non si tratta di un merito figlio di studio, impegno e fatica, ma di un “dono” della natura. Anche questo merito merita comunque riconoscimento. Inoltre, il merito applicato nella giusta direzione, e magari messo a disposizione degli altri è anche una forma di generosità meritevole di essere insegnata e riconosciuta. Ma non è tutto. Chi ha il merito di sapere di più dovrebbe anche avere più diritto, nel suo campo specifico, di poter parlare, di poter decidere anche per chi sa meno, e chi non sa, chi non ha quella capacità o non l’ha acquisita dovrebbe tacere. Queste sono regole banali che ad ogni uomo dovrebbero e potrebbero essere insegnate fin da piccoli, e che anche la scuola potrebbe aiutare a raggiungere queste convinzioni.

Invece, il problema del merito applicato alla formazione, così come viene declinato oggi, è quanto di peggio l’uomo potrebbe sperare di vedersi insegnare. La competizione per il raggiungimento del merito, il merito inteso come premio per aver superato il più debole, al quale rinfacciare magari il demerito di essere rimasto indietro è, invece, quanto di peggio si potrebbe pensare per far conoscere e crescere per avere uomini equilibrati, giusti e socialmente utili.

In declinazione illumanista il merito che si dovrebbe insegnare è ben diverso da questo. Fatti salvi i diritti naturali di cui sopra, i giovani avrebbero invece il diritto di meritare molto di più. Ognuno dovrebbe avere il diritto di poter gridare: IO merito di poter essere me stesso senza vedermi assegnato, senza la minima possibilità di scelta, a nessuna categoria, a nessuna convinzione, a nessuna credenza, a nessuna comunità o gruppo sociale, prima di aver raggiunto la necessaria età e capacità di scelta consapevole, e senza il mio deliberato e libero consenso.. IO ho il diritto di imparare a diventare un uomo indipendente da ogni dovere privato deciso da altri, e di imparare a riconoscere questo diritto a ogni mio simile. IO ho il diritto di imparare a riconoscere i merito degli altri senza sentirmi inferiore, e lo potrò fare perché avrò imparato a comprendere che i meriti di chi sa di più saranno socialmente utili a me e a tutti gli altri, e rischierò molto meno di vedermi guidato da incompetenti. IO ho il diritto di imparare ad essere libero anche socialmente, ma avendo imparato a riconoscere i mie limiti ed i mie doveri verso gli altri, e sapendo che anche gli altri avranno quantomeno imparato a fare altrettanto nei mie confronti. Io merito di potermi scegliere, quando e come deciderò, e senza interferenze di alcun tipo, il senso e la direzione che voglio dare alla mia vita, fino alla sua/mia conclusione. IO, E TUTTI ABBIAMO IL SACROSANTO DIRITTO DI AVERE UNA SCUOLA CHE CI RICONOSCA PRIMA DI TUTTO CHE E’ QUESTO IL MERITO CHE FINALMENTE MERITIAMO.

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