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Una proposta interessante.

IL FUTURO DELLE FILOSOFIE | Italo Nobile - Academia.edu

De filosofo Italo Nobile

Italo Nobile | Facebook

Dal punto di vista dell’Illumanesimo questa possiamo considerarla una proposta interessante per la riformulazione per una nuova filosofia.

L’idea di fondo, ed il fine ambizioso di questo lavoro sarebbe questo: non esiste sapere che non possa essere comunicato anche al non addetto ai lavori.

E a noi le cose ambiziose piacciono molto.

Alcuni passaggi:

Il primo passaggio è tristemente vero:

“ La filosofia però ha imparato a convivere con questa quasi cronica crisi di legittimazione e ne ha fatto occasione di rilancio , trasformandosi in larga parte in meta-filosofia e cioè in riflessione su se stessa”

Infatti, ormai vive nel passato. E’ diventata una branca culturale con il torcicollo e lo sguardo esclusivamente all'indietro.

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Inoltre soffre di uno dei male tipico e molto diffuso nel nostro tempo:

“ un irrigidimento dogmatico dovuto spesso al fatto che il filosofo tende, in quanto tale, a difendere un suo ruolo sociale eminente e dunque a parlare ed a predicare da uno scranno accademico, contrapponendosi in un quadro di competizione sociale ad altri pensatori come uno stratega che si prepara alla guerra”

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In questa passaggio di seguito, in questo sprone a riconsiderare anche la filosofia dimenticata, oggi vedo un rischio:

“In generale il pensiero “occidentale” nelle sue più disparate varianti(13) ha sempre negato le radici anche extraeuropee della filosofia, o se lo sono, vengono trattate in un solo capitolo, magari quello iniziale, per cui Chu Hsi, pensatore cinese del XII secolo della nostra era viene prima di Platone o addirittura dei Sumeri e degli Egiziani, e questo alla salute ed alla faccia del senso della storia!”

Il rischio è quello che una eventuale apertura verso quei pensatori, oggi diventi una scusa per restare con lo sguardo all’indietro, sostituendo solo i nostri grandi vecchi della filosofia con quelli orientali, senza riuscire a cambiare prospettiva e iniziare finalmente a guardare in avanti con idee e proposte veramente nuove.

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E vero anche che:

“la filosofia, ……..., nasce e continua a nutrirsi in un terreno che si potrebbe definire esistenziale-religioso, e cioè nella ricerca di un atteggiamento appropriato nei confronti delle grandi questioni dell’esistenza umana: la bellezza del mondo, lo stupore e la curiosità nei confronti della natura; il passare del tempo, l’ineluttabilità della morte e del dolore; il rapporto con gli altri e la forza dei sentimenti etc.”

E non sarà facile farla uscire da questi circolo vizioso di “servilismo” culturale.

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Vero: La realtà che ci circonda è complessa e articolata. Ma anche il nostro autore alla fine cade nel solito tranello di dare una certezza senza rispettare tutto quanto egregiamente detto sopra, e afferma la non esistenza di un senso. E questo non è coerente con il suo ragionamento di fondo. Ma anche lui è umano. Infatti afferma:

“ richiede non la creazione di un senso che non c’è, come vuole l’improvvida metafisica dell’Esistenzialismo”.

E questo illumanisticamente non è accettabile come conclusione a priori, senza un dibattito in merito.

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