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Le stanze

“È così che le cose diventano chiare, all’improvviso. E poi ti rendi conto di quanto siano state ovvie da sempre” (Madeleine L’Engle).

La storia dell’uomo è l’esempio più classico di quanto il nuovo sia coscientemente evitato nonostante gli innumerevoli segnali e informazioni che quasi sempre offre prima del momento in cui diventa realtà accettata e condivisa.

Quasi sempre, salvo le scoperte tecniche - che vengo più spesso inventate da singoli, e che quindi prima non lanciano nessun segnale leggibile perché, appunto, si tratta di cose che ancora non esistono –, i cambiamenti in ambito culturale e sociale, persino in ambito scientifico e filosofico, molto prima di diventare realtà sociale mostrano segni di esistenza e segnali di se stessi chiari e leggibili, ma quasi sempre coscientemente ignorati. Il problema del cambiamento è quindi spesso un problema più di rifiuto volontario che di mancata comprensione o difficoltà di accettazione.

Le società sono da sempre composte da comparti molto chiusi, e spesso gestite da poteri che si difendono da ogni cambiamento. Spesso sono gestite da soggetti che in quel contesto sono riusciti a ritagliarsi un ruolo di “sapere” che li riconosce come i giusti riferimenti di garanzia di stabilità e conservazione per il futuro. Palloncini gonfi di sapere che tremano di fronte ad ogni problema spinoso.

Le società, le comunità, dalle più piccole alle più grandi sono, quindi, come delle stanza con all’interno ognuna un numero imprecisato, e molto variabile, di palloncini gonfiati del sapere che garantisce l’esistenza di quella comunità. Ogni argomento “spinoso” che gli venisse proposto, proprio per l’essere spinoso, viene visto come pericoloso, e prontamente e coscientemente ignorato ed espulso prima di esserne punti e “sgonfiati” di quel sapere consolidato che li garantisce.

L’Illumanesimo è uno di questi argomenti, e il suo manifesto ne è la raccolta. Nessun comparto che vi viene citato sarà però disponibile a portarlo all’interno della propria stanza, perché rischierebbe di sgonfiare molte di quelle bolle d’aria racchiuse dentro un po' di plastica.

Molte delle cose descritte nel manifesto sono state suggerite molte altre volte, e ancora oggi, magari in altre forme e con diversa consapevolezza vengono proposte da altri “progressisti”. Persone libere che sperano nel cambiamento, che sentono sia la necessità che la consapevolezza che molti di quei raggruppamenti di aria imprigionata devono scoppiare. Se questi “messaggi”, questi segnali sono rimasti ancora fuori da quelle stanze, e poco o niente hanno inciso, è perché sono ancora pochi i palloncini scoppiati, e poche sono le spine che premono a quelle porte.

Però sappiamo che stiamo combattendo contro della semplice aria, e per quanto protetta è sempre e solo dentro delle sottili membrane di plastica, e come tali basterà riuscire a pungerle nel punto giusto per riuscire a sgonfiarle. Il problema è riuscire a entrare nello loro stanze.

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