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Il rigurgito e le colpe

Dio, Patria e Famiglia, e la destra si risveglia. Basterebbero questi tre motivi per essere illumanisticamente poco entusiasti del momento (perché illumanisticamente è veramente solo un momento) , ma non possiamo negare che ha avuto mille motivi per rinfoltire le file dei suoi seguaci, e uno di questi è la sinistra.

Una sinistra che ha puntato molto sui valori e sui diritti, ma legandoli troppo al passato, e questo non poteva che rivelarsi un fallimento. Ma ciò che ha causato più guai è soprattutto l’aver cercato di immetterli troppo, troppo in fretta per uomini non pronti a riceverli, e senza mettere in campo adeguati strumenti psicologici e culturali per poterli far accettare senza combinare altri pasticci.

Quei valori e quei diritti, tutti sacrosanti, sono stati proposti e promossi quasi esclusivamente da una sinistra culturalmente formata, da quella che definiamo l'intellighenzia del paese. Strati sociali minoritari che vorrebbero poter diffondere le loro giuste idee dentro una società che, così com’è, non è pronta e non può accettarle. Solo una sinistra avrebbe potuto rimodulare quei tre slogan, e solo una sinistra avrebbero dovuto predisporre prima di tutto i necessari percorsi formativi. Ma non lo ha fatto. Percorsi che sono molto distanti da quelli in uso. Percorsi che nemmeno quelle intellighenzie sono in grado di pensare e organizzare; troppo lontani dal loro modello formativo, troppo lontani da schemi e programmi legati ancora quasi esclusivamente al passato, e che proprio loro hanno sempre gestito e sostenuto. Chiedere loro di rinnegare se stessi sarebbe stato chiedere troppo.

Per questo, a pensare a quel nuovo percorso doveva essere ed è un dovere di una sinistra riformista slegata da quelle accademie culturali; ma questa è una sinistra che ancora non esiste. E soprattutto, quel suo tentativo di “dare le perle ai porci” che ha finito per portare nella società più problemi che vantaggi, potrà essere cambiato solo dall’esterno. Infatti, quei problemi quella sinistra non li ha nemmeno visti, e una desta che sa proporsi come risolutrice di problemi ha avuto facile buon gioco. Ma si tratta di una destra anche lei con lo sguardo rivolto al passato, e pensa di poterli risolvere con le sue “regole auree”: ordine e disciplina, falso liberismo e delega a pochi leader è solo utopia. Una ricetta facile da far comprendere, apparentemente facile da applicare, ma pericolosissima e inutile, soprattutto in prospettiva a lungo termine. Ricetta che non tiene conto delle necessità di cambiamento, e che finirà per aggiungere problemi ai problemi che già ci sono.

Questa non è una analisi politica (quelle le lasciamo agli analisti di professione, che nel non azzeccarne una pare che li possiamo definire dei veri geni), ma solo una disamina di un percorso che porta inevitabilmente alla sollevazione di una società che esprime dei bisogni che nessuno riesce ancora a vedere, ma che esistono, e per realizzarli deve trovare solo la strada formativa adeguata.

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