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Il futuro è illumanista

Questo vecchio articolo mi da lo spunto per ricordare un concetto illumanista molto imortante: tutto ciò che è materiale non è, da solo, cioè senza l'ausilio della parte concettuale, astratta, e anche logica, utile a dimostrare una eventuale esistenza di una qualche forma di esistenza dopo la morte. Qualità che solo l'uomo, grazie alla parte superiore della propria coscienza, possiede.

Ma per adesso ci sono ancora loro, quelli che si ostinano a cercare nella materia la prova di una vita dopo la morte.

E’ comprensibile, la difficoltà a modificare un modello mentale ormai consolidato dentro un sistema di ricerca che fa molta difficoltà ad aprirsi al nuovo. Questo, come tanti altri tentativi, ma soprattutto le conclusioni a cui pensano di essere giunti ne sono la dimostrazione. Infatti, questi risultati dimostrano solo che la materia ha possibilità che ancora non conosciamo, che non conoscevamo e che, come è sempre accaduto, la ricerca spiegherà, e questo porterà a conoscenze migliori, ma che non saranno in grado di dimostrare niente di più di nuove scoperte in ambito materiale.

Quindi, il compito della scienza di cui disponiamo è quello di indagare la materia e le sue leggi, e la sua pretesa di andare oltre a questo compito, il tentativo di dimostrare cose che non sono dimostrabili attraverso il suo modello di ricerca potrà portala, inevitabilmente, solo risultati destinata ad ampliare la nostra conoscenza in ambito materiale.

Non si può interrogare ciò che non è materiale utilizzando strumenti e metodi pensati per conoscere la materia. Solo quando il mondo della ricerca, l’unica, assieme alla filosofia e alle branche che indagano la mente e la coscienza, accetteranno modelli e metodi di indagine in grado di addentrarsi nella la parte non materiale, la parte più astratta e profonda della coscienza superiore dell’uomo, si aprirà per la scienza la possibilità di trarre da questo nuovo mondo indizi e segnali in grado di consolidare convinzioni, garantite da un supposto logico deduttivo, talmente concrete da trasformarsi in risultato scientifico accettato, riconosciuto e condiviso.

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