top of page

La formazione dei figli


C’è un problema, quello di come affrontare il problema della formazione dei bambini rispetto alle cose astratte, come l’anima, lo spirito, ma anche gli ideali ecc. Prendiamo ad esempio un bambino di 5 o 6 anni che viene messo a contatto con concetti di questo tipo. La domanda che dovremmo porci è: E' possibile, ma soprattutto è giusto farlo?

Sicuramente il bambino è troppo piccolo per poter ricevere un messaggio del genere, perché questo può rischiare di eliminargli il filtro critico su un problema così importante, quindi aspetterei che il bambino diventi un adolescente. Il bambino deve crescere da bambino e non gli si possono inculcare principi filosofici. Sarebbe una violazione, una violenza: così come fanno le religioni inculcando un catechismo, o dei principi filosofici. Non sarebbe onesto.


La prima cosa a cui badare è l'età e la maturità del bambino. Tutto ciò che è di natura astratta non può essere toccato, perché visto dal bambino diventa facilmente ideologia e accettazione acritica, non avendo ancora dei filtri per poter esaminare la verità o meno di ciò che gli si sta dicendo. Sarà opportuno aspettare che il bambino abbia almeno quattordici o quindici anni per avviare un simile discorso.


Obiettivamente non mi sentirei di fare diversamente con un bambino, a meno che non ci si trovi di fronte ad una persona precoce, un "prodigio", che affronta da solo, per vocazione, questi argomenti. Ma bisogna comunque stare sempre attenti, perché il bambino tende a confondere la fantasia con la realtà; la confonde in maniera anche pericolosa. Ecco perché va sorvegliato continuamente.


La pericolosità dipende dal fatto che i bambini non fanno separazione tra realtà e fantasia, e qualsiasi fantasia per loro diventa realtà, E questa sarebbe sempre una violenza; e non si può ricorrere alla violenza.

Solleciterei invece il bambino per sviluppare certe sue facoltà critiche. Facoltà critiche che s'insegnano nella maniera più semplice e indiretta. Insegnargli semplicemente, e anche precocemente, l'uso del calcolo, dell'aritmetica, della matematica, perché così gli viene ostrata subito una tipologia ragionativa, quindi un metodo ragionativo.


Tutto il resto è facilmente ideologia, fantasia. Quindi sarà utile insegnargli da subito la matematica, e il bambino l'apprenderà rapidamente. Apprendendo la matematica ha appreso contemporaneamente a ragionare, perché questa disciplina obbliga a ragionare, ed è così che gli viene sviluppata tale facoltà. Dopo, naturalmente, lo potremo trovare anche contro il sistema, perché quando a dieci, dodici o quattordici anni, e gli venisse offerta la possibilità di affrontare una qualche tematica astratta, o il problema dell'anima, quello, formato in modo non condizionante, potrà rispondere anche. "Ma come me lo dimostri?". Domanda legittima.


Questo propone un secondo problema: non basta affermare le cose, bisogna anche saper dimostrare le cose che si dicono. Insegnare con troppa facilità ai figli cose di cui non abbiamo nemmeno noi completa convinzione, riportate senza apparati critici, riportare cose solo perché le abbiamo apprese dai genitori o dagli amici, dal mondo insomma, ma senza averle potute filtrare senza averle fatte proprie attraverso un adeguato apparato critico, ci mette a rischio di non poterle nemmeno spiegare con convinzione a chi quell'apparato critico lo possiede.

Quindi, prima di trasferire cose non dimostrabili ai bambini ci dovremmo mettere nelle condizioni di saperlo e poterlo fare. E questo senza nemmeno delegarlo a terzi.

Quindi, insegnare la critica, il ragionamento, la matematica, per poi potete passare all'informazione. Magari insegnargli anche la storia, ma avvertendo il bambino che si tratta di storia. Insegnargli com’è costruito il mondo, ma stando sempre attenti a volerne farne un uomo libero. Naturalmente, almeno nel breve, non sarà fatto niente di tutto questo, perché le tentazioni saranno grandi, e si continuerà a voler dare al bambino tutto quello che abbiamo appreso senza filtrarlo, e si continuerà a rendere schiavi i figli fin da quando nascono.

"A" nr. 1011

bottom of page