
Il giusto tempo e il giusto oratore
Le cose assumo il giusto significato e sprigionano il loro vero valore solo se vengono pronunciate dalle persone deputate a tele compito e nel tempo in cui devono essere pronunciate. Ne prima e ne dopo. E non ha importanza chi sarà a pronunciarle, non sarà importante il ruolo sociale che quella persona ricopre; le parole importanti trovano sempre il modo e il giusto tempo per essere pronunciate, e per avere il “valore” che devono avere. Le stesse parole dette dalla persona sbagliata o nel tempo sbagliato resteranno inevitabilmente parole al vento, parole pronunciate inutilmente.
Nello stesso periodi possono esserci milioni di persone che pronunciano milioni di volte le stessa parole, ma se queste non vengono pronunciate dalla persona giusta, resteranno parole senza sostanza e conseguenza. Come può accadere che la persona giusta, per i motivi più vari, non le pronunci mai, e mai ci sarà l’effetto dovuto.
Spesso, quelle persone ed i canali da utilizzare per poter pronunciare quelle parole sono i più impensabili, ma se quella persona opera le giuste scelte personali quasi certamente si troverà, magari per cause anche oscure a se stessa, nel posto giusto al momento giusto.
Ecco anche che, molte persone, anche quando ricoprono ruoli sociali di rilievo, potrebbero benissimo astenersi da fare continue dichiarazione, dal continuare ad atteggiarsi o assumere determinate posizioni, quando vedono che queste non forniscono nessuno dei risultati sperati. Inutile che insistano sul loro comportamento, ma farebbero meglio a dedicare tutte se stessa a cercare di preparare il terreno perché, cose che si sa che servono, ma non si sa come realizzarle, e nemmeno come convincere gli altri che servono, possano trovare il migliore dei terreni possibili quando verranno pronunciare dalla persona che le deve pronunciare.
Il risultato di quelle parole può essere anche il minimo indispensabile possibile in quel determinato momento, ma questo non ne sminuisce minimamente né il valore né l’utilità. Ecco perché l’Illumanesimo di oggi non sente minimamente la necessità di trovare strade e persone che lo rendano cultura sociale. Oggi si ritiene più che sufficiente limitarsi a registrare ogni segnale in quella direzione, ed a preparare il terreno della consapevolezza del cambiamento. Tanto basta e avanza, perché, oltretutto, pare proprio che non ci siano nemmeno le persone giuste a quel fine, o forse si sono “distratte”, e magari si sono fatte prendere, forse troppo, dal momento culturale in cui sono nate e cresciute. Ma a me piace di più pensare che, forse, non è nemmeno il tempo. Però, il link qui sotto potrebbe essere uno di quei segnali, di quei momenti e di quelle persone, che iniziano a mostrarne la necessità di cambiare, e questo mi porta a riproporne l’evento.