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E’ faticoso

E’ faticoso dire no ai propri figli. E’ faticoso togliere ciò che ai figli viene presentato come un loro diritto: l’ultimo cellulare, l’ultimo jeans alla moda, l’ultimo oggetto di tendenza, e persino il diritto acquisito ad essere felici. E appena uno di questo viene meno vanno in crisi. E’ faticoso perché è una battaglia combattuta da belligeranti disarmati (noi e loro). Li abbiamo cresciuti convincendoli, ogni giorno, momento dopo momento, che fosse non solo normale, ma doveroso possedere tutto questo, e se non ce l’hai sei “fuori” dalla comunità. E faticoso per tutti perché siamo prima di tutto noi a non saper fare la fatica che serve per far crescere un figlio, e lo siamo al punto di ritenere un nostro diritto il non fare quella fatica. E una fatica perché siamo a nostra volta figli di un tempo in cui i genitori erano convinti che: “i miei figli non devono privarsi di quello che mi sono dovuto privare io”. Quindi siamo a nostra volta figli di un errato modo di far crescere i bambini, e siamo vittime di un sistema che su quel “bisogno” a fatto la propria la fortuna.

Quindi, direi che se è faticoso per noi lo sarò anche per i nostri figli. Sarà inevitabile. Forse, in prospettiva, se continuiamo cosi, non lo sarà più per i nostri nipoti, i quali, proprio a causa di questo sistema, che per com’è congegnato non può continuare ancora per molto, si troveranno nella condizione analoga a quella di chi ci ha preceduto in tempi in cui il non poter dare niente ai propri figli non era ne una scelta ne un togliere, perché niente c’era da dare e niente potevano pretendere e niente pretendevano. Ma una grande qualità ce l’avevano da regalare: non andavano in crisi psicologica alla prima mancanza.

Quindi, siamo tutti figli di un processo sbagliato, e ciò che l’ha accelerato è, per assurdo, proprio il dare. Un dare che ha finito per rendere faticoso il togliere. Da questo possiamo giungere alla conclusione che quando non c’è niente da togliere è il miglior periodo per vivere. Un momento in cui si sviluppano le necessito da esaudire e non i capricci da soddisfare. Un tempo in cui le intelligenze si impongono sui bisogni e si risvegliano le solidarietà.

Quindi, da solo il togliere non sarebbe sufficiente. Sarebbe una battaglia persa, e sarebbe anche una fatica insufficiente per lo sviluppo equilibrato di personalità più forti e autonome. Imbarcarsi in questa faticosa battaglia del togliere sarebbe abbastanza inutile, improbabile per riuscire ad attuare il cambiamento necessario. Può essere un piccolo aiuto nel processo complessivo, ma servirà ben altro; a iniziare da una nuova idea esistenziale.

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