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Il corpo talebano

La disfatta del mondo di fronte a un manipolo di talebani in Afghanistan ci dovrebbe insegnare molte cose. La prima è il fallimento del mondo di fronte a un manipolo di uomini (pare siano circa 65.000, mica di più). Ma questa è una banalità sotto gli occhi di tutti. E’ anche vero che il mondo intero si è liquefatto sostanzialmente di fronte a due questioni: i soliti interessi economici e geopolitici, e l’eccesso di rispetto di diritti sbagliati, e soprattutto ormai vuoti anche per noi mondi “civilizzato”.

Degli interessi economici e geopolitici è abbastanza inutile parlare. A questo ci penseranno e ci propineranno per mesi quelli che ci si presentano in TV sotto il roboante titolo di esperti. Mentre ritengo più importante sottolineare quando il pensiero occidentale, quello che si riempie la bocca di essere il paladino dei diritti umani si è, erroneamente, spinto a “rispettarli” anche verso chi - i talebani appunto- dei diritti degli altri è il più feroce dei violatori, e che come tale non avrebbe titolo umano di convivenza sociale; ma solo perché opera per annullare i diritti altrui, e quindi non meritevole di accoglienza sociale, naturalmente. A livello personale il discorso non ci dovrebbe riguardare, e infatti illumanisticamente non ci riguarda.

L'occidente ha basato la missione in afghana sul concetto che bastasse tenere sotto controllo, senza troppo infierire, quel manipolo di uomini, per convincerli, con un po di forza, a rinunciare al loro progetto di sopraffazione dei diritti di altri uomini, e soprattutto donne e bambini. Salviamo le donne, i bambini e il popolo di quel paese, riportiamo il nostro concetto di diritti in quelle comunità, ma per farlo li rispettiamo anche nei confronti dei talebani. Concetto nobilissimo, naturalmente, ma come la realtà amaramente ci dimostra non siamo più in grado di attuarlo, nemmeno di fronte a quel "manipolo" di uomini. Noi siamo VERAMENTE buoni e rispettosi dei diritti di tutti, ma non siamo più in grado di far rispettare i diritti violati verso gli altri. Ma nelle condizioni in cui ormai ci troviamo, questo nostro atteggiamento non è nemmeno il peggio e più pericoloso.

Infatti, per una vita che valga la pena di essere vissuta, a questo punto ci dovremmo accorgere che ad affermare i “diritti” nel mondo, giusti o sbagliati che siano, riescono a farlo solo quelli che ci credono veramente e che per realizzarli sono disposti a fare cose che noi occidentali ormai non riusciamo più nemmeno a immaginare che possano far parte della vita.

Se l’uomo vuole avere la forza di coltivare i diritti in cui crede e che tanto gli piace sbandierare, giusti o sbagliati che siano, deve ri-dotarsi di un corpo più forte nella sfera della partecipazione alla vita. Un corpo se non proprio come quello dei talebani, cosa ormai anacronistica, almeno di un nuovo concetto di utilità del nostro unico mezzo per vivere il mondo: il corpo, appunto. Un corpo che ritorni ad essere al centro del nostro viaggio in direzione delle necessità del pensiero umanistico e non più dell’effimero. Corpi forti, motivati fino all’estremo, indomabili e senza paura. Loro, i talebani, mettono i loro corpi, e persino quelli altrui ( e questo è l’errore e il disastro umanitario e sociale) al servizio di una causa socialmente e umanisticamente sbagliata. Mentre noi, con una storia alle spalle che ci potrebbe portare a combattere per nuovi diritti e per battaglie veramente utili umanisticamente, abbiamo finito per affidare quei diritti a idee troppo effimere e “raffinate”, ed a corpi ormai assolutamente incapaci a sostenerli. E nonostante la nostra forza, sia militare che culturale, finiamo per soccombere di fronte ad un manipolo di corpi che da un punto di vista spirituale possiamo considerare persino invidiabili. Ormai, siamo anime con corpi troppo deboli. Corpi in preda a una deriva che ci dovrebbe portare a invidiare perfino quei corpi che riescono a combattere i imporre diritti, anche se assolutamente inaccettabili umanisticamente.

O ridiventiamo forti da questo punto di vista, e qui è la formazione e la crescita che può farlo, o basterà un manipolo di esaltati per spazzar via secoli di percorso umano verso il nuovo. Perché allo spirito servono corpi "talebani".

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