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Il nichilismo e la sirena Islamica

La fine della in-civiltà occidentale non deve, non può corrispondere al ritorno ad una più vecchia. Non è pensabile permettere il richiamo, a livello di cultura, di ideologie che l'occidente aveva come proprie già 600/700 anni fa. Ideologie, credenze e civiltà nobilissime, ma che l’occidente ha già superato persino geneticamente. L’abbracciare qualcosa di vecchio sarebbe come compiere un salto all'indietro. Un salto che milioni di persone non riuscirebbero a sopportare.

Se da un lato, oggi, questo rischio è molto più che una possibilità, a causa della debolezza in cui il crollo di una civiltà lascia milioni di individui, dall'altro sarebbe dolorosissimo sia per chi ne fosse il fautore, che per tutti gli altri. Quelli che ne favorirebbero il ritorno, lo farebbero per necessità psicologica contingente, ma lo farebbero senza rendersi conto a cosa stanno ridando vita. Infatti, farebbero rivivere un tipo di civiltà che, se è ancora accettabile, non sarebbe sopportabile nel lungo periodo. Si tratterebbe infatti dell’assunzione di un “livello” di valori che, per la loro maggiore semplicità culturale, per la loro capacità di de-responsabilizzazione, e per la loro apparente utilità, fungerebbero solo da riempimento momentaneo del vuoto interiore in cui molti individui si trovano (nichilismo funzionale). Riferimenti che possono apparire come la soluzione per l’oggi, ma sarebbero sicuramente il male di domani. Molti, rimasti orfani di punti di riferimento che hanno seguito per l’intera esistenza, proprio grazie a quella semplicità, sarebbero, e purtroppo sono, attratti dalla sirena del piacevole psicologico, ma lo farebbero senza comprendere che si tratterebbe di un grosso pericolo. Il pericolo che si corre abbracciando, per necessità contingenti, tipo di “civiltà” ormai insopportabile per chi ha già percorso un tipo di crescita, psicologia e fisica, che ha dato cittadinanza a principi sociali il cui abbandono a ritroso sarebbe pericolosissimo. Aprirebbe la strada a conflitti interiori, e non, in milioni di individui.

L'uomo, in determinato momenti storici, quando ancora non riesce a individuare un percorso in avanti, può anche arretrare momentaneamente di un po, ma un salto all'indietro troppo grande non sarebbe sopportabile. Ogni momento di crisi di una civiltà si deve crogiolare nel nichilismo verso il futuro, e non riabbracciando il passato. E' nel/dal nichilismo, dai momenti di stasi e di vuoto che nascono i presupposti per il nuovo modello di civiltà futura. Il nichilismo non deve mai guardare all'indietro. I percorsi esistenziali di intere comunità possono fermarsi, arretrare un po, ma possono ripartire, cambiare solo andando in avanti. Tornare indietro non sarebbe cambiamento, ma solo dolore.

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