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Criminali loro malgrado?

- Un contesto sociale può giustificare un comportamento personale?
- Un comportamento personale socialmente negativo può, però, essere definibile inevitabile individualmente, e pertanto meritevole di “comprensione” etica e giuridica?

Le domande possono sembrare banali, ma la risposta può aiutarci a definire meglio il concetto di colpa.

Ognuno di noi, prima o dopo, nella percorso della propria vita si trova a fare anche cose che non avrebbe mai pensato o nemmeno immaginato di fare. E queste possono essere, personalmente e/o socialmente, sia positive che negative.

Quelle positive, purtroppo, ci scivolano addosso e quasi nessuno vi presta attenzione. Diventano persino eventi che riteniamo dovutici, meritati. Imparare a prestarvi maggiore attenzione sarebbe molto utile.. Invece, quelle negative a livello individuale ci costringono a prestarci attenzione, e per queste se la prima tendenza di ognuno è quella di giustificarsi, anche quando ci lasciano dolorose cicatrici, socialmente possono, e devono, essere giudicate sia eticamente che giuridicamente.

Partendo dalle domande di cui sopra, di una persona che commette atti contrari al sistema sociale potremmo dire che è stato “costretto”, condizionato dal contesto sociale che lo circondava? Certamente. Potremmo farlo, e potremmo sostenere questa tesi per tutti. Per ogni criminale, per ogni mafioso, compresi i peggiori carnefici di un qualsiasi sodalizio criminale. Riina, per esempio, sarebbe diventato ciò che sappiamo perché non ha fatto altro che "rapportarsi alla realtà che aveva intorno". E lo stesso potremmo dire per tutti gli atri criminali, compresi i grandi dittatori. Hitler è diventato tale perché aveva intorno, e a disposizione, un popolo pecora come i tedeschi, e per questo possiamo dire che "si è adeguato"? Insomma, quanto si è veramente colpevoli individualmente?

Se una valutazione di livello individuale abbiamo detto che potrebbe dovrebbe essere fatta indipendentemente da tutto e a tutti; almeno rispetto ad una debolezza morale personale, sostenuta magari dalla presenza di una mancanza etica del contesto sociale generale. Socialmente, a posteriori, dopo i crimini, gli “errori “diretti o indiretti, a cui una persona "si presta", a livello sociale la nostra “giustificazione” diventa molto più complicata. Infatti, data l’assoluta incapacità valutativa degli uomini rispetto al privato intimo dei propri simili, riuscire a introdurre il principio individuale nell'applicazione della valutazione del livello di colpa, sia etica che giuridica pubbliche, diventa ancora improponibile. Finiremmo, almeno oggi, per fare più danni del bene che vorremmo raggiungere. Ma operare in prospettiva, per cercare di riuscire a migliorare nella direzione dei una più precisa definizione del concetto di colpa sarebbe un dovere che ogni comunità umana si dovrebbe sempre prefiggersi.

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