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Duri a morire

Sono quei maledetti Qualia. Un residuo poco raccomandabile di origine cartesiano che, visto che noi scienziati non riusciamo a giustificare oggettivamente, dovrebbe decidersi a morire spontaneamente, smettendo una volta per tutte di importunare il nostro comodo riduzionismo funzionalista.

È questo, in sostanza, l'impronunciabile ma fortissimo grido che si vorrebbe alzare nella maggior parte dei laboratori dove le Neuroscienze vengono studiate oggi.

Dopo il periodo di "gloria" filosofica di qualche ipotesi di lavoro neuroscientifica che li proponeva - periodo che grosso modo è iniziato a metà anni 90 del secolo scorso - oggi, che la vittoria di chi li nega sembrava ormai certa, scoprire che nessuno dei filoni di ricerca più o meno riduzionista ha dato i risultati sperati, la sola idea che siano ancora li sotto la cenere li rende abbastanza nervosi.

Questi residui cosi duri a morire, e che si ostinano a influenzare la materia, inquinando le loro ricerche, non sono solo una spina nel fianco di una scienza del "prima o poi dimostreremo la loro non esistenza" , sfida persa già in partenza, ma sono soprattutto una spinta nella mente di ogni uomo. Spinta che non siamo capaci di inserire proprio in questa scienza che li nega senza averli opportunamente studiati. Ma loro sono anche duri a morire perché sono uno, forse il massimo valore dell'essere uomo, e quindi dell'Illumanesimo.

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