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Tabula rasa

Viene da chiedersi, com’è possibile che vi siano persone che sparano quattro stupidaggini, spesso contraddittorie, banali e molto fantasiose, prive della minima logica a supporto, e magari riprese da altri, costoro vengono eletti al rango di grandi filosofi, grandi pensatori, grandi illuminati, e altri, pur riuscendo a proporre delle vere e proprie nuove filosofie esistenziali, grandi elaborati culturali, nessuno li considera, e restano nel limbo della cultura umana?

Semplice: perché agli uomini servono cose semplici e fantasiose, non cose vere. Per questo l’Illumanesimo potrà affermarsi solo dietro alla semplificazione della poderosa filosofia esistenziale che lo caratterizza. Semplificazione che, probabilmente, non sarà realizzata nemmeno da un filosofo, ma più probabilmente da una schiera di uomini di scienza e di cultura, ma privi delle caratterizzazioni profonde che caratterizzano gli esperti di molti ambiti culturali del nostro tempo. Per questo, nemmeno il più bravo dei filosofi riuscirebbe ad avvicinare questa poderosa filosofia esistenziale senza rifiutarla a causa dei suoi preconcetti, delle sue profonde conoscenze e convinzioni. Non sembrano esserci ancora uomini di cultura capaci di basare le proprie ricerche e le proprie ipotesi culturali partendo da una condizione di “tabula rasa”. L’unica condizione che permetterà, a chi riuscirà a farlo, di aprirsi al nuovo che questa semplificazione impone.

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