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Con le buone o con le cattive

In un futuro prossimo, grazie, o a causa dei progressi tecnologici, dicono che il problema del lavoro non solo si accentuerà, ma diventerà indispensabile prevedere nuovi sistemi di sostentamento per un numero molto più alto di persone. Infatti, se sarà realtà che molti posti di lavoro scompariranno, e un numero molto alto di persone non potrà essere ricollocata, sarà comunque necessario garantir loro un reddito, e l’unica soluzione sarà quella diprovvedere a mettere in funzione sistemi sociali di re-distribuzione della ricchezza totalmente nuovi. Questo, anche per evitare che il livello di povertà che sarebbero raggiunti portino a forme di rivendicazione di diritti che nessuno può prevedere.

Quello che oggi viene chiamato Reddito di Cittadinanza, oggi tanto contestato, predisposto per un numero limitatissimo di persone, rispetto a quel possibile nuovo livello di necessità, rispetto alle previsioni di un domani forse nemmeno troppo lontano, diventerà indispensabile ad un livello e in forme molto più strutturate e consistenti. Però, il sistema di reperimento delle ricchezze per quella nuova necessità non sarà possibile limitarlo al sistema delle risorse pubbliche. Molti aspetti della redistribuzione di quelle private, della ricollocazione degli utili da lavoro prodotto dalla nuove tecnologie andranno rivisti.

Infatti, com'è facile prevedere, il sistema in vigore non sarebbe in grado di sostenere un sistema così diverso e più pesante per le casse pubbliche. Perdersi dietro diatribe sterili, limitate e di assoluta inconsistenza rispetto alla necessità di riorganizzare questo nuovo aspetto sociale diventa un problema politico di estrema necessità. A meno che non decidessimo di interrompere il procedere vertiginoso dell’immersione tecnologica verso la quale ci siamo incamminati, cosa peraltro irrealizzabile, sarà necessario, quanto prima, iniziare a discutere sul da farsi. Non farlo significa non essere in grado di fare politica, e di finire per non arrivare preparati a quel momento. Pertanto, sarebbe meglio per tutti che chiunque non sappia nemmeno porsi questo tipo di problematiche, e questo al momento, salvo poche eccezioni riguarda quasi tutti i politici nazionali e mondiali, e di farlo in tempi anche abbastanza rapidi, lasci la politica quanto prima possibile; con le buone o con le cattive.

Anche questo sarebbe Illumanesimo. Anche porre il problema, come in alcuni ambiti più lungimiranti iniziano a fare, è un segnale illumanista, e ritornare a far politica guardando non solo al prossimo voto, ma anche con una prospettiva organizzativa più ampia, sarebbe agire illumanisticamente.

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