Il 7° punto
7 - Riconoscimento implicito del ruolo di responsabilità formativa, sociale e individuale, dei mezzi d'informazione, e conseguenti doveri e responsabilità.
Riconoscere la presenza implicita della responsabilità formativa nei mezzi di informazione è un dovere imprescindibile, e urgente, per tutti.
Guai se i mezzi d’informazione assumessero il ruolo ufficiale di formatori, di maestri sociali, di portatori autorizzati di una qualsiasi idea di società, e relativi valori. I mezzi d’informazione dovrebbero essere, e restare, sempre e solo strumenti, mezzi per raccontare, informare e non formare. Questo però non li spoglia del ruolo implicito di formatori. Negarlo sarebbe sbagliato. Infatti, specialmente in un sistema come quello attuale, è la società stessa che trasforma questi strumenti in fonte formativa indiretta, affidandogli ruoli, e poteri, molto diversi da quelli naturali a cui dovrebbero essere deputati.
Oggi siamo in un tipo di società che si abbevera, molto più che in passato, da questi strumenti, specialmente quelli più invasivi come Internet, fino a farne degli oracoli. Questo basterebbe a giustificare una loro maggiore assunzione di responsabilità. Invece fanno di tutto per evitare di riconoscersela, e spesso lo fanno proprio nascondendosi dietro il falso mito della loro non responsabilità formativa. Una responsabilità formativa invece ce l’hanno. Soprattutto quando fanno di tutto per agire come perfetti strumenti d’opinione in mano a fazioni o singoli soggetti. Quindi da un lato cercano di scaricarsi la responsabilità, e dall'altro utilizzano in modo sistematico tutta la loro forza influenzante.
Una presa d’atto, e una maggiore auto-responsabilizzazione di questo settore sarà indispensabile. Diversamente, anche ogni tentativo formativo privo di questa collaborazione rischierebbe di risultare perdente.
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Stasera un granello dell'informazione nostrana affronta, sull'onda di polemiche precedenti, questo tema. Ciò che emerge, al di la delle giuste indignazioni di pochi, un contesto sociale che non solo non si pone il problema, ma che non riesce nemmeno a percepirne l'esistenza. Comunque, anche un granello di sabbia ha il suo valore. Tempo al tempo.... e acqua in bocca per i complici.
