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Si, ma illumanista

"Esiste, nella coscienza dell’uomo globalizzato, un valore trascendentale su cui sostenere il concetto di Fratellanza Universale?"

Al di la di ogni singolo dettaglio e particolare da sottolineare negli errori di ogni parte, già il fatto, concreto e reale, quindi tutt’altro che metafisico, che la storia dell’uomo, tutta la storia umana, registri il totale fallimento di ogni “buona intenzione” in tema di libertà, uguaglianza e fratellanza, soprattutto se parliamo di fratellanza universale, dovrebbe quantomeno far comprendere che “così non funziona”. Ora, anche escludendo (ma solo per necessita psicologia -ma non solo per quella-) l’idea che quell’obiettivo non sia raggiungibile in nessun modo, perché mai insistere nella direzione fallimentare usata fin qui per raggiungerla? Infatti, in questo totale e innegabile fallimento possiamo e dobbiamo comprendere anche, ma forse soprattutto, la storia degli ultimi millenni di appelli fallimentari di tutte le “chiese umane”, e da tutti coloro che pidessiquamente hanno sprecato il loro tempo seguendo quei modelli. E allora, perché mai continuare a regalare tanta attenzione ad un modello ormai fallito? Ma non solo. Perché mai non si ha il coraggio di ammettere il fallimento dell’utopia dell’eguaglianza e della fratellanza umana da raggiungere con uno qualsiasi tra tutti quelli ipotizzati e tentati fino ad oggi? Compreso quello laico antimetafisico, e nonostante la sua globalizzazione.

Ma, la filosofia non dovrebbe essere il regno della messa in discussione di ci ciò che si dimostra fallito? Almeno quello! E questa non sarebbe nemmeno metafisica! Ma vera e propria discussione sul modello “umana mentis nel mondo”, nel fisico e nelle sue derivazione mentali; fedi comprese. Sarebbe una bella apertura alla discussione su un diverso, e necessariamente nuovo, paradigma esistenziale e sui modi possibili per tentare di raggiungerlo. (Il link in fondo al post, dal quale o preso i prestito la domanda iniziale, offre una buona disanima dei tanti e diversi “modelli” e modi di intendere una triade ancora assolutamente teorica, e solleva interessati interrogativi).

Comunque la si pensi, nonostante l’enormità della raccolta di fallimenti passati, alla domanda iniziale possiamo con quasi assoluta certezza rispondere in modo affermativo. Infatti, se non esistesse un tale valore, quale altro elemento umano avrebbe garantito tanta costanza verso tanta speranza, sempre e puntualmente smentita, e sempre e altrettanto puntualmente tradita dalla realtà del mondo e della stessa vita individuale? Solo un ipotetico valore trascendentale ha potuto tanta forza e costanza.

Ma allora dobbiamo necessariamente andare oltre. E qui sorge un lecito interrogativo: ma se tale valore esiste, e se tanta costanza riesce a infondere nelle menti umane, questo significa che, oltre che esistere, ha anche la possibilità di intervenire in un mondo tutt’altro che metafisico come il nostro? Ma c'è di più: Questo significa anche che il significato di uguaglianza e fratellanza presenti all’interno di quel “valore” probabilmente non sono gli stessi di quelli umani. Oppure lo sono ma concettualmente diversi e, molto probabilmente, da intendersi ad un livello molto diverso da quanto fatto fino ad oggi. Quindi, un concetto di libertà, uguaglianza e fratellanza da intendere e coniugare nella vita di ognuno e nelle comunità in modo molto diverso, e quindi da promuovere in modo altrettanto diverso. E sicuramente, se vogliamo percorrere altre strade non potremo utilizzando i “mezzi” del passato.

Se tutto questo è almeno ipotizzabile, ed anche abbastanza plausibile, la necessità di quella discussione diventa non solo necessaria, ma anche urgente. Di tempo ne è passato abbastanza per poter affermare l’errore, gli errori di fondo del passato, e continuando in quella direzione rischieremmo non solo di perderne altro, ma di ritrovarci a farlo dopo dolorose esperienze che ci costringeranno in percorsi e problemi tutt’altro che filosofici.

Per questo, per tentare di uscire da questo stallo non sarà sufficiente solo un dibattito filosofico, ma servirà affiancarlo con un modello formativo completamente diverso. E qui la filosofia e la politica giocano un ruolo determinante.

Qui il link a Filosofia in movimento

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