Politici e Illumanesimo

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Macron, presidente di una Francia laica, ha incontrato i vescovi francesi. Nell'incontro, ammettendo che, in un mondo che chiede di cambiare, e che sta cambiando, e dove lo stato da solo non può farcela a coprire i nuovi bisogni dei singoli cittadini, a affrire nuovi e più adeguati modelli esistenziali, che fa? Chiede aiuto al più "vecio" e appassito dei modelli, quello cattolico. E fin qui niente di eccezionale; il voto dei cattolici é come i soldi: non ha odore.

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Il comico viene dopo.

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Nella richiesta della loro collaborazione per un "Umanesimo realista". Non é chiaro cosa intenda Macron per realista, ma andare a chiede Umanesimo alla chiesa moderna mi sembra veramente troppo. Mi fa anche dubitare del concetto umanista del Presidente francese.

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Infatti, Macron non spiega cosa intenda lui per Umanesimo. Stando alle sue recenti prese di posizione, e decisioni su aspetti diversi (Politica internazionale, Europa, immigrazione, per citarne solo alcuni), di posizioni umaniste ne troviamo ben poche. Ma giungere a chiedere Umanesimo, e per giunta "realista", a una chiesa, quella che negli ultimi secoli l'Umanesimo ha contribuito, ed alla grande, a distruggerlo, significa, come politica, di essere non alla frutta, ma alla cassa a pagare il conto. Anche la chiesa si sta avvicinando alla stessa cassa. Ma quel giorno, quell'incontro credo si sia tenuto di fronte alla cassa dove, una chiesa che di soldi e forza Politica se ne intende, stavo incassando un'altra delle sue salate "fatture".

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Uno stato che sia uno stato ha tutti gli strumenti per far crescere i propri cittadini. Ogni stato, che non voglio far tornare i propri cittadini sotto il giogo dei modelli pre-confezionati deve operare per far crescere le singole individualità. Non può e non deve cercare di salvarsi a loro spese, ri-tuffandoli nell'oblio delle paure e dei dogmi.

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Troppi politicanti moderni, soprattutto quelli di paesi che sembravano già un passettino più "avanti", non dovrebbero cedere a certe tentazioni.