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La volontà ( oltre la mente )

Non è ancora, ne più il tempo di farsi illusioni sulla definitiva possibilità di dimostrazione, o la definitiva negazione, dell’esistere di qualcosa che chiamiamo spirito, ne sulla sua presenza in terra attraverso e con l’uomo.

E’ il termine stesso che non riesce più a trovare “credibilità” al di la delle mere manifestazioni fideistiche, le quali, per altro, non hanno nemmeno bisogno di prove, o di definitive negazioni dimostrate, per essere coltivate.

Il rapporto dell’uomo con questo termine si sta incamminando verso una deriva che non potrà che portare alla definitiva decadenza di ogni interesse intorno a quella che oggi chiamiamo spiritualità, e con essa l’interesse per la parte più importante dell’uomo, la propria interiorità.

Però, la situazione attuale non ha certamente precluso la possibilità di riportare l’uomo a lottare per riconquistare l’interesse a determinare, ognuno per proprio conto e per propria convinzione, la cosa più importante dell’essere uomo: un senso alla propria esistenza.

Ma essendo in fase discendente l’interesse per quello che chiamavamo spirito, l’uomo può tornare a quella ricerca solo attraverso la propria volontà.

La volontà, quella parte astratta che sa andare oltre la mente, diventa quindi la chiave per riaprire la strada a quello che chiamavamo Umanesimo. Non a caso la volontà è la parte che più è stata bistrattata proprio in nome di quello che chiamavamo spirito. La consapevolezza che bastasse il controllo della volontà dell’individuo per poter riuscire a controllare intere società è la prova della sua importanza. Oggi dobbiamo invece prendere coscienza che qualunque cosa si muova dentro e fuori dell’uomo passa sempre attraverso la volontà di qualcuno.

Ma siccome la liberazione della volontà dell’individuo non significherà solo uomo e interiorità, ma anche vita e conoscenza allargata della vita individuale e collettiva, ecco che anche il termine Umanesimo diventa stretto, e serve allargare quell'ombrello con un termine più ampio come Illumanesimo, perché l’uomo non è molto di più, è anche socialità, comunità, conoscenza collettiva, ricerca e cambiamento culturale. Un ampio spettro che in ogni sua parte vede come unica origine la volontà di ogni suo singolo.

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