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Allo sbaraglio

I medici ci dicono che gli ultimi mesi è aumentato in modo esponenziale il Disagio psicologico da Covid. Un aumento dei problemi da stress per chi sta in quarantena e che viene colpito da un Senso di impotenza, di sconforto, dal senso di colpa e vergogna, ma anche frustrazione per essere lontani dai propri familiari nel momento del bisogno, e questo peggioramento non risparmia le patologie che coinvolgono in modo anche preoccupante un numero sempre maggiore di minori, che sempre più spesso vanno a richiedere supporto psicologico.

In pratica è bastata una difficoltà alla quale non avevamo minimamente pensato per mettere in ginocchio interi fette della popolazione occidentale. Naturalmente, questa difficoltà non è un’esclusiva italiana, ma sembra riguardi tutta la parte occidentale del mondo, ma non solo.

Nei secoli precedenti ben altre difficoltà hanno colpito le popolazioni del mondo, e molti meno erano anche gli strumenti scientifici e culturali di cui disponevano, ma molto minori pare siano state le conseguenze di quel tipo sulle popolazioni.

Questo ci dice una cosa molto più importante: siamo cresciuti in termini scientifici, in termini tecnologici, in termini di conoscenza, ma stimo arretrando in termini fisici e psicologici (e fisici non significa che facciamo meno sport, meno attività fisica, ma proprio in termini generali causa alimentazione, causa stili di vita inadatti a mantenerci in vita in termini energetici adeguati, ecc. ecc.)Stiamo crescendo, ma lo stiamo facendo senza renderci conto che stiamo mandando allo sbaraglio nel mondo uomini sempre meno attrezzati per affrontare le difficoltà della vita. E questo è un problema ben più diffuso, e indipendente anche dai problemi contingenti.

Se oggi stiamo dimostrando questa difficoltà, o corriamo ai ripari modificando i termini di rapporto tra lo sviluppo fisico, quello psicologico e il concetto di rapporto tra l’uomo e il suo progresso, oppure ci ritroveremo, inevitabilmente, a continuare a mandare allo sbaraglio intere generazioni di uomini per le quali basteranno difficoltà sempre minori per farci entrare in crisi.

Questo è uno di quei segnali tipici che ci avvertono di quanto l’Illumanesimo sia nel giusto quando sostiene la necessità di cambiare registro nella formazione. Noi non siamo allo sbaraglio solo contro una difficoltà esterna all’uomo, ma stiamo entrando sempre più in crisi a causa difficoltà interne a ogni singolo individuo. E questo sarebbe già tragico.

Ma se il tragico di questa condizione dovrebbe essere già sufficiente a metterci in allarme, purtroppo questo non è l’unico rischio. Oltre a questo rischio ne dovremmo intravedere uno ancora più pericoloso e di più breve periodo: quello che qualche pazzo, presa coscienza di questa debolezza, convinto che possa diventare sua alleata, non si metta in testa di sfruttarla a proprio vantaggio, e per farlo si avventurasse in un tentativo di supremazia da raggiungere ad ogni costo, -anche i meno immaginabili- approfittando proprio delle debolezze di fondo di cui sopra, ed a causa di queste saremo in grande difficoltà nel cercare di contrastarlo, o quantomeno limitarne i danni.

Proprio in questi giorni stiamo assistendo a una qualche prova generale, un assaggio che dimostra la validità di questo timore.

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