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Diritti per tutti

I diritti umani, quelli riconosciuti e codificati – ma sarebbe meglio dire codificanti e poco riconosciuti – dovrebbero riguardare TUTTI gli uomini. Nella realtà sono degni di essere richiamati (visto che quasi sempre sembra che basti declamarli, anche se poi non vengono applicati ) prevalentemente, ma direi quasi esclusivamente, quelli verso quelle che vengono definite “categorie deboli” (orrenda definizione). Saggia e meritevole “giustizia”, che si fonda sul concetto che gli uomini sono tutti uguali, e che soprattutto i meno fortunati hanno bisogno di una maggiore attenzione, almeno a livelli minimi, di giustizia, del rispetto della propria vita e della propria “dignità” personale; anima compresa.

Partiamo quindi dall'idea che gli uomini sono tutti uguali, e in linea di principio, potenzialmente e “animalisticamente” lo siamo. E tanto sembra bastarci. Ma se lo siamo veramente, perché ci limitiamo a riconoscere i diritti dovutici solo a livello fisico o mentale? Forse perché non siamo ancora in grado di riconoscerci gli altri!

Uomo è definibile tale perché, rispetto a ogni altro animale, è in grado di esprimere capacità diverse, ed è in grado di elevarsi dal livello "naturale", è in grado di porsi verso la natura e verso il mondo, anche in modo critico. Ma soprattutto, ognuno di noi lo fa, e lo riesce a fare in modo totalmente unico e individuale. In quella direzione ognuno di noi ha potenzialità e possibilità assolutamente uniche, e allora non siamo tutti uguali, ma siamo tutti diversi; anche molto diversi, sia per condizione individuali che storiche, sia rispetto al percorso evolutivo sociale che culturale.

Allora perché dovremmo limitare i "diritti umani", anche se solo teoricamente, solo a una parte dell’aspetto umano, quella prevalentemente materiale e mentale. Tutti hanno “diritto a quei diritti”, e ogni aspetto dell’essere uomo merita di esservi previsto.

E giunto ormai, almeno illumanisticamente, il momento di porre la questione dell’espansione di quei diritti a tutti gli uomini ed a tutti gli aspetti dell'essere uomo.

Come già detto, quelli codificati fino ad oggi sono un’utopia molto inapplicata, ma non per questo vengono definiti inutili. Quindi, questo non dovrebbe porre il problema che il loro l’allargamento sarebbe una inutile utopia.

E’ giunto quindi il momento di ammettere che non è rispettando solo le reciproche uguaglianze che si garantiscono i diritti umani, ma solo quando capiremo che vi sono, e inizieremo a discutere su quali sono le reciproche differenze da rispettare e garantire, che avremo raggiunto un miglior livello di umana convivenza.

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