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Dio è morto, e l’Umanesimo è fortemente indiziato.

A me questa storia dell’Umanesimo tirato da tutte le parti, strattonato dalla religione verso la religione, dalla politica verso la politica, dalla scienza verso la scienza, persino dall’ateismo verso l’ateismo mi ha veramente convinto che prima ce ne liberiamo e meglio sarà per tutti.

Infatti, non è assolutamente possibile - e accettabile - che un principio così alto, cioè il valore dell’uomo, del singolo, dell’individualità, il vero e unico valore che dovrebbe interessarci, possa essere utilizzabile, aggiustandolo, per le necessità culturali di questa o quella parte.

L’umanesimo è il riconoscimento, reale, dell’individuo come unico valore supremo, e con un unico concetto esistenziale credibile. Riconoscimento che non può essere essere sacrificato da e per necessità di parte culturale, e quindi inutilizzabile se non nel suo principio primario. Ogni altro utilizzo lo cancella, e quando questa appropriazione indebita, quando questo svilimento avviene, non si può più parlare di Umanesimo. In ognuno di quei casi, ogni volta che si utilizza impropriamente quel valore, altro non si fa che far diventare l’Umanesimo un vero e proprio killer.

Infatti, usare un valore in modo improprio si uccide il pensiero che gli sta a monte, e siccome a monte di ogni valore primario l’uomo mette sempre un ipotetico Dio, ecco che aver bistrattando, ucciso l’Umanesimo altro non si è fatto che uccidere quel riferimento superiore; uccidere Dio.

Naturalmente, questo non è successo solo con l’Umanesimo, ma siamo stati bravissimi anche verso altri valori superiori come la giustizia, l’altruismo ecc.. Solo recuperando questi valori, rivisitandone però alcuni aspetti culturali, possiamo sperare di superare questo stato di rei, e sperare di riuscire a reindirizzarci non verso un nuovo Dio, ma verso un nuovo valore: uomo come valore primario, e non più verso valori per l’uomo; perché l’esperienza insegna che finiremmo per uccidere di nuovo anche questi e il loro nuovo Dio. Divinità che immancabilmente assurgerebbe a monte di questi.

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