L’armonia sociale platonica
L’armonia sociale platonica contempla una perfetta e consapevole divisione dei ruoli sociali tra classi diverse. Un concetto che filosoficamente non trova molto accoglimento, anche se pur in maniera disarmonica è stata sempre applicato concretamente, molto concretamente, e senza la minima preoccupazione di controllo. Anzi, le norme avevano sempre la tendenza a rafforzare quella libertà decisionale, anche quando questa si indirizzava contro le maggioranze e privilegiava chi avrebbe dovuto onorare il ruolo affidatogli. In sostanza l’esatto opposto del fine dell’armonia sociale platonica.
L’Illumanesimo ne propugna una riappropriazione, ma in forma diversa, cioè rifacendosi sempre alla forma platonica originaria della divisione dei ruoli, ma rimodulata partendo non da classi, ma da livelli e interessi individuali diversi tra gli uomini. Non tutti sono interessati al governo della cosa comune, e infatti i più sono interessati solo al governo degli interessi individuali. A questi, che sono sempre la maggioranza, non interessa minimamente chi governa, ma come governa ( o almeno questo dovrebbe interessagli). I più non avrebbero nemmeno gli strumenti, sia psicologici che culturale, di conoscenza per farlo. A costoro, anche il chiedergli di scegliere chi si debba occupare della cosa pubblica diventa una forma di “costrizione”. Casomai, sarebbe più utile responsabilizzare questi al controllo di chi governa, per evitare ciò che è tipico dell’animo umano: approfittare della libertà che il potere concede a fini esclusivamente personali o di piccole minoranze.
Dato l’animo umano, e date le quasi inesistenti capacità di questo a resistere alle tentazioni, ma data anche l’illusione che a governare tutti sarebbero capaci, e che nessuna divisione sarebbe necessaria, fare del governo delle società una funzione sociale da un lato ( adeguatamente limitata, naturalmente ), e una di diffuso e più adeguato controllo dall'altro, potrebbe portare, se non alla perfezione ( che umanamente non esiste) quantomeno a migliorare quel principio platonico di armonia sociale.
