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L’equilibrio della triade

In ogni momento della storia dell’uomo sono presenti tre ricorrenze sempre uguali a se stesse: una è il conservatorismo, la tendenza a salvare il passato; bestia nera del cambiamento. La seconda sono i segnali per il nuovo di là da venire; la spinta di ogni cambiamento. La terza e l’incapacità umana a riconoscere le prime due. Una vero e propria “maledizione” che ci “costringe” a vivere un eterno presente; ma forse è proprio quello che “serve” all’uomo: vivere sempre il qui e ora.

Il nostro tempo non fa eccezione. Quindi, anche per noi vale la regola della triade Ma esiste la possibilità di prenderne coscienza, ed è già un passo in avanti. Un vantaggio non per uscire dal qui e ora, ma per poterci attrezzare a viverlo in modo più consapevole. Imparare a vivere consci che parte delle nostre convinzioni non sono veramente nostre, ma figlie di quel conservatorismo, ma anche di quei segnali, di quelle spinte intime che ognuno di noi, inconsciamente, subisce come linfa per il progresso dell’uomo e delle sue comunità.

Tutti sappiamo quanto le prime sono più forti delle seconde, e la ricerca di un maggior equilibrio, grazie a questa consapevolezza, sarebbe già un grande vantaggio e grande passo in avanti. Ecco cos’è l’Illumanesimo in questo momento, la ricerca di un maggior equilibrio grazie al miglioramento della capacità umana a cogliere sia i freni che quelle spinte; con conseguente adeguamento dei comportamenti e dei risultati sia individuali che collettivi.

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