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Il governo dei saggi.

Da sempre, persino fin da prima di Platone, il più grande fallimento delle idea platoniche, legato al concetto che a governare dovessero essere i filosofi, è stato quello dei saggi che si sarebbero fatti guidare dalle idee, e grazie a queste avrebbero potuto guidare il sociale. Concetto alto, altissimo, e che socialmente sarebbe preziosissimo. Concetto che, però, oltre a non essere mai accaduto nel passato, è giunto ad un livello di irrealizzabilità mai cosi utopistico, almeno in questo periodo storico, perché non esistono più filosofi in grado di ricoprire questo ruolo, ma esistono quasi esclusivamente storici della filosofia. Pertanto, siamo in una condizione più grave che in passato, perché manca la spinta culturale al nuovo proprio li dove la necessità di cambiamento, il qualcosa di nuovo che proviene dalla società, non trova riscontro culturale, non trova sbocco filosofico proprio in quello che dovrebbe essere il motore culturale del cambiamento. Purtroppo, ci troviamo nella condizione in cui sembra morta la fantasia filosofica, che pare aver lasciato il posto al ricordo, e forse anche ad un inconsapevole rimpianto per un glorioso passato che sembra esseri trasformato in un più facile e meno “pericoloso” presente di qualche denuncia e quasi esclusivo ricordo. Da un punto di vista illumanista non possiamo che restare in attesa di un po' di coraggio in più.

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