top of page

Non basta imparare a nuotare

L’intelligenza umana, intesa come momento in cui, globalmente, si prende atto di qualcosa che deve essere cambiato, e si cambia, la si misura in base al momento in cui decide di muoversi concretamente, e cambiare ciò che serve, indipendentemente da ogni altro interesse.

Quel momento dovrebbe essere sempre deciso in tempo utile rispetto ad un ipotetico punto di non ritorno. La capacità di definire correttamente quel punto dovrebbe essere la misura oltre la quale non andare, e una volta raggiunto fermarsi e cambiare ciò che serve.

Oggi questo l’uomo non è più in grado di farlo. Non solo per una ormai conclamata impossibilità a rinunciare ad un modello economico e tecnologico che lo sta sovrastando, ma anche a causa di un limite oggettivo a prendere coscienza della necessità di dotarsi di quel limite. Oggi la convinzione che i soldi e la tecnologia siano in grado di salvarci sempre e comunque, anche dai peggiori errori di valutazione e di stupidità, ci ha resi fortemente a rischio.

Parafrasando in metafora i disastri del nostro tempo, possiamo dire che, oggi quel limite “intelligente” non è stato stabilito, e difficilmente sarà possibile stabilirlo, e il livello di accettazione dei rischi si è pericolosamente alzato. Ogni decisione dovrebbe essere misurata in base al livello a cui arriva l’onda devastante dei disastri che quel sistema ha causato e continua a causare. Un sistema di sicurezza che, unito alla convinzione dei salvatori di cui sopra ( soldi e tecnologia ), non entra più in azione, o almeno vi entra ormai solo a parole, ma poco o niente in modo concreto, e questo prevalentemente perché l’attuarlo andrebbe a discapito degli interessi proprio di quelli che riteniamo i salvatori. Un errore tragico e masochista.

Siamo giunti al punto che il livello di sicurezza non è più la classica acqua alla gola, ma ci stiamo incamminando verso un limite che si calcola con il numero di morti che quell’acqua causa ad ogni ulteriore ondata. Ma il mare non ha coscienza o scrupoli, e se non impariamo a stargli lontano, nuotarlo non sarà sufficiente, e salvarsi sarà difficile anche per i migliori nuotatori. Non basterà ne imparare a nuotare ne comprarsi la barca più bella, più grande e più sicura del mondo. Il mare ha sempre la meglio, e prima che torni la bonaccia troppo inutile dolore sarà stato equamente distribuito. Sicuramente tornerà la bonaccia illumanista, ma non grazie a noi, e soprattutto solo dopo che noi saremo stati spazzati dall’onda della nostra stupidità animale. Pessimismo? No, ottimismo illumanista di lungo periodo. E visto che del breve non interessa a nessuno, meglio affidarci a questo.

bottom of page