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Restiamo ottimisti

I figli, di solito, non hanno la capacità psicologica di maledire i propri genitori per i loro errori, ma le difficoltà che gli stiamo preparando sono tali che potrebbero essere in grado di farli arrivare anche a questo. Oggi le possibilità di conoscenza e di comprensione della realtà che le persone hanno non è più quello del passato, e le consapevolezze si impongo in modo molto più chiaro e preciso. Questo, se è un bene per chi dovrà darsi risposte sul perché siamo arrivati a tanto, non lo sarà per chi ha permesso che tutto questo accadesse. Ci malediranno come mai figli hanno maledetto i loro padri.

Rispetto alla debolezza del momento, anche il modo scomposto e poco incisivo con il quale i giovai mettono in campo le loro timide proteste è, da un lato un chiaro segnale di consapevolezza che il contesto sociale in cui vivono deve cambiare, ma è anche un altrettanto chiaro segnale che ci dice quanto poco sono pronti e capaci di identificare i veri bersagli contro i quali scagliarsi, da chi pretendere cambiamento, come pretenderlo, ma soprattutto cosa servirebbe veramente cambiare e in che direzione.

Tutto questo caos sarà una fase di passaggio, una delle tante. Molto dura e non breve, ma è chiaro che, ormai, temo sia l’unica possibile per incamminarsi verso un Illumanesimo consapevole e non più solo una sommatoria di segnali e di bisogni di cambiamento insoddisfatti.

Quindi, iniziamo a rassegnarci (ai miracoli ci crediamo poco), ma in prospettiva, anche se non ci riguarda temporalmente ma eticamente, restiamo ottimisti.

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