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Qui e ora

Il cambiamento viene dai giovani, e dal loro impegno nella ricerca. Ma questo è possibile solo se i giovani sono sufficientemente liberi. Se non fossero ancora portatori di un'eredità sociale dalla quale fanno fatica a liberarsi, i giovani inizierebbero a cercare immediatamente, e in poco tempo sarebbero in grado di dar vita a qualcosa di nuovo, e forse anche molto diverso.

Si sostiene spesso che viviamo in una società dove i giovani vivono un senso di vuoto che li porta al nichilismo, all'apatia e ad una condizione psicologica di sfiducia verso il futuro. In parte è vero, ma solo in parte, in minima parte, perché i giovani, per loro caratteristica, poco o niente vivono in prospettiva. I giovani vivono il presente, e al futuro si riferiscono solo se gli appare legato anche al presente. Vivendo in questa condizione, da un lato non si ribellano al sistema, a causa dei condizionamenti ricevuti (ed è sempre molto difficile liberarsi dei condizionamenti subiti in giovane età). Dall'altro non combattono per il loro futuro perché non lo vedono come utile al loro presente, e preferiscono non interessarsene oltre il minimo imposto dal sistema formativo.

Per questo, i giovani non dovrebbero mai staccarsi dal presente, ma fare di questo un momento di elaborazione per cambiarlo. Per un giovane un mondo migliore ha senso se riferito all'oggi, a ora, e cambiare significa fare qualcosa per il presente. Se gli togli la possibilità di cambiare il presente non si impegneranno per nessun cambiamento, anche se questo riguardasse il loro futuro.

Quindi, dato che i condizionamenti sociali sono quasi impossibili da eliminare, e che il futuro acquista interesse solo se collegato al presente, ecco che una delle strade possibili per raggiungere qualche risultato è quella di stimolare i giovani a interessarsi del presente. Stimolare il loro istintivo interesse al cambiamento riportandoli all'impegno sociale finalizzato a migliorare il loro presente. In automatico sapranno portare il loro impegno ad operare, magari indirettamente, anche per il loro e il nostro futuro.

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