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Il riformismo illumanista

Il riformismo culturale e quello esistenziale non si sono mai veramente incontrati.

Il Riformismo: “Movimento e metodo d’azione che, ripudiando sia i sistemi rivoluzionari, sia il conservatorismo, riconosce la possibilità di modificare l’ordinamento politico, economico e sociale esistente solo attraverso l’attuazione di organiche ma graduali riforme”

Questa è la definizione che dalla Treccani del termine riformismo.

Questa definizione ci piace, e ci dice che il riformismo è un “movimento” che punta su un’azione prevalentemente cultuale per avanzare, in modo concreto e stabile, in ambito sociale. Ed è vero. Ma è anche vero che molto spesso i risultati che auspica e promuove il riformismo, quasi sempre hanno avuto successo grazie ad aventi concomitanti che li hanno accompagnati.

A volte è un contesto sociale, una maturità collettiva “pronta” a condividere le riforme. A volte sono vere e proprie imposizioni che chi è delegato a fare le leggi decide a seguito di vere e proprie emergente sociali, che richiedono decisioni non immediatamente condivise, ma che col tempo diventano un nuovo condiviso collettivamente. Altre volte sono una serie di cambiamenti impercettibili verso i quali nessuno sente la necessità di opporsi perché ritenuti insignificanti, ma che nel tempo si vengono a sommare e finiscono per diventare significativi cambiamenti sociali.

Prevalentemente questo è stato il passato nel quale il riformismo si è realizzato concretamente, ed è il contesto in cui il riformismo ha attinto il proprio significato, ma è anche in questo ambito che ha incontrato le maggiori resistenze. Resistenze che, per la stragrande maggioranza si sono rifugiate nei vari e diversi concetti esistenziali.

Il riformismo illumanista prevede un percorso che si rifa anche a questa idea, a questa definizione politico-economico-sociale , ma prima di tutto, o per meglio dire, a monte, si rifà soprattutto a qualcosa che nessun movimento riformista ha mai tenuto nella dovuta considerazione. Stiamo parlando del riformismo esistenziale. Se il riformismo viene finalizzato soprattutto a cambiamenti politici, economici e sociali, il riformismo illumanista privilegia, prima di tutto, a far smuovere e progredire una riforma del concetto esistenziale. Prima di tutto quello illumanista è un riformismo che tende a operare a monte di tutti gli altri passaggi. Un riformismo che metta in campo ogni strumento possibile per smuovere e riformare il concetto esistenziale. Un ambito ormai solo ideologizzato e quasi mai libero e individualizzato. Solo in seconda battuta, anche per una serie di inevitabili conseguenza, molti, tutti gli altri ambiti collettivi risentiranno di questo cambiamento e ne subiranno, inevitabilmente, positive conseguenze e cambiamenti; di tipo politico, economico e sociale. Insomma, l’apoteosi del riformismo.

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