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Demolitori di senso, con senso.

Galimberti non si stanca mai di svolgere il ruolo di demolitore anche del minimo dubbio di un senso della vita. E a livello personale la cosa va anche bene; non fosse che anche quello è un senso della vita. Ma in fondo il poter negare anche se stessi è una bella possibilità tutta umana. Il punto a cui una posizione di quel tipo porta, è però un altro, quello che intorno a quella convinzione personale non si ha nessuna “prova” certa a sostegno, se non l’analisi soggettiva e interpretativa delle umane vicende, analisi fatta partendo da una cultura, spesso inconscia, quella che ripudia ogni dubbio. Cultura che però si sta dimostrando ormai insufficiente, e in fase di modificazione proprio grazie al punto nichilista nel quale ci siamo, momentaneamente, rifugiati, e dal quale iniziano a spuntare i segnali illumanisti fatti, a volte, anche di momenti di nichilismo attivo ( non è il caso di questa lettera naturalmente ), di cui proprio Galimberti parla nel suo ultimo libro.

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