top of page

Il buonismo docente

 

Al di la delle problematiche personali di quel prof. vittima dell’atto di ribellione di uno studente, problematiche che sembra esistano, dato che anche in altre occasioni ci siamo trovati di fronte a docenti che non hanno trovato il coraggio di definire con il loro vero nome comportamenti analoghi, o anche più gravi, e che hanno cercato giustificazioni assurde anche nei casi più eclatanti, dobbiamo pensare che, oltre ai molti altri problemi che la nostra società ha rispetto alla formazione dei giovani, la scuola ha anche quello della qualità dei docenti. Problema mai così grave e che la si tende ad eludere, quando non a negare, ma che nella realtà quello diventando un problema serio, specialmente quando docenti anche capaci, ma poco motivati, iniziano a scivolare verso un inutile, anzi molto dannoso buonismo.

 

Il corpo docente ha delle responsabilità oggettive, ma è anche costretto ad esercitarle in un ambiente di lavoro ormai diventato difficilissimo, e soprattutto in un contesto sociale che non li aiuta, ma questo non giustifica i comportamenti che denotano un chiaro comportamento di resa, specialmente quando questa diventa di comodo. Resa che li porta a rinunciare, a non svolgere un ruolo che hanno scelto, e anche se non è di facile gestione, socialmente non può essere lasciato in mano a chi non è disposto, o in grado, di affrontare combattendo quando e quanto serve.

 

Siamo in un delicato momento di cambiamento, e il ruolo del formatore ha un'importanza cruciale per il futuro, e non possiamo permetterci da farlo esercitare ancora per molto da persone che lo svolgono senza la necessaria autorevolezza, la necessaria forza e capacità di affrontare, in modo anche energico, le situazioni che riguardano la loro autorevolezza e la gestione comportamentale degli studenti. Questo al di la dei cambiamenti didattici che saranno comunque necessari indipendentemente da questo aspetto.

 

Ogni ritardo in questa direzione, ogni dannoso atteggiamento remissivo in nome di uno sbagliato buonismo, è solo un ritardo nella possibilità dei giovani, che sono sicuramente in grado di dare molto di più di quanto la società richiede loro oggi, quello di esprimere i loro naturali istinti di cambiamento, venga ritardato a causa di un corpo docente in deficit di autorevolezza. Se i giovani non troveranno persone che sappiano indirizzarli, anche con decisione, verso i loro veri percorsi personali, rischieremmo di limitare i loro comportamenti e i loro valori alle proteste, a inutili e stupide manifestazioni di ribellione e violenza gratuita, e si perderanno. Non possiamo permettercelo. L’iIlumanesimo non si realizza attraverso il buonismo, e i primi a doverlo eliminare dalla propria professione, oltre ai genitori, è la scuola e il corpo decente in particolare.

bottom of page