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Si, dobbiamo farlo,

ma contro quello che denuncia il Prof. Martone - Facebook ( ancora lui - :-) ) non credo sia più possibile farlo in forma diretta, andando allo scontro diretto con quelle forze. Questo per due motivi principali: 
- la loro apparente utilità sociale, il loro, per quanto molto parziale e classista, benessere che sembrano, e in parte danno, benessere, e l’ormai inscindibile legame reciproco, di interesse e di conservazione, tra le diverse realtà “forti”: tecnologia, economia, politica, sindacalismo, multilateralismo ecc.


- Per la mancanza di forza sufficiente della parte che dovrebbe contrastare tutto questo. Purtroppo, se pur nella ormai sempre più diffusa presa di coscienza e consapevolezza del problema, il livello di nichilismo e di impotenza psicologica contro tutto questo è talmente radicato che solo poche realtà riescono a strutturarsi in quella direzione ma non riescono a trovare appoggio sociale sufficiente, e indispensabile, a “combattere”.

L’unica speranza resta quello che qui andiamo sostenendo da tempo: una modificazione profonda del concetto di vita, e relativa formazione culturale. Una strada che non può che passare attraverso la formazione e la cultura filosofica dell’esistenza. Strada più lunga, ma che potrebbe evitarci molti “dolori”.

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