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Facciamo la rivoluzione

A parte il chiaro e concreto fatto che mancano i rivoluzionari, oggi , che siamo chiaramente giunti al punto in cui servirebbe un bel cambiamento, dobbiamo avere l’accortezza di non ignorare il fatto che, anche se dei rivoluzionari apparissero all'orizzonte, nessuna rivoluzione potrebbe essere fatta come nel passato. Da sempre per cambiare una società ci sono stati due sistemi: quello di un cambiamento progressivo o quello rivoluzionario.

Adesso nessuno dei due, da solo, porterebbe a niente di utile se non contenesse in se anche un nuovo paradigma esistenziale con conseguenti nuovi “principi” valoriali. Il livello culturale raggiunto, con annessi e connessi, ha acquisito un tale sopravvento sui significati esistenziali che solo quelli ormai vecchi e obsoleti resistono e fungono da riferimento. Solo rifondano quel paradigma prima di iniziare qualsiasi tentativo di cambiamento, solo ritrovando prima un nuovo senso della presenza dell’uomo, senso da ricercare in forma individuale prima e condiviso poi, un tentativo di rivoluzione, sia esso di tipo progressivo che di tipo rivoluzionario avrà senso.

Rispetto al passato bisognerà quindi ribaltare il modo di procedere verso quel cambiamento che noi chiamiamo Illumanesimo, o l’Illumanesimo resterà ancora lontano e avremo fatto solo una rivoluzione, magari bella, ma assolutamente teorica, perché i vecchi “vizi” culturali resterebbero li a impedire un cambiamento reale.

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