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La cattiva filosofia e il metodo illumanista

Nei secoli la filosofia ha ammiccato troppo alla scienza, e lo ha fatto perché la scienza ha la positiva metodologia che gli assicura un buon grado di certezza. Le elaborazioni di carattere e di natura logico/filosofica o teologica hanno cercato di premunire la propria astrattezza mescolandosi con la scienza, compiendo però un errore, nel senso che quella necessità di mescolanza è diventata sudditanza, fino a capovolgere il vecchio assioma che è la scienza figlia della filosofia, e non la filosofia figlia della scienza.

Questo significa anche che la crisi in cui si dibatte l'umanità è una crisi dovuta ad una cattiva filosofia, a una filosofia, ma anche da una teologia, incapaci di una elaborazione e di darsi un metodo per elaborare le proprie idee. Non c’è dubbio che sarebbe auspicabile che anche la filosofia si dotasse di un “metodo” validante delle proprie elaborazioni.

In questa direzione sarebbe utile partire dalla considerazione che non c'è alcun dubbio che il mondo interiore dell'uomo abbia la stessa validità del mondo esteriore, e siamo fatti anzitutto e soprattutto di componenti astratte, componenti che riguardano il pensiero, la coscienza, e sono queste le cose che creano il funzionamento della macchina uomo e l'insieme degli esseri umani in quella che chiamiamo società.

Se si dovesse, e si dovrebbe, adottare un metodo scientifico per il mondo dell'astratto i valori che sono espressi dalla macchina umana sono già valori statisticamente probanti e statisticamente certi, perché tutti gli uomini posseggono la componente astratta che costituisce il senso della vita e della persona, e già la componente statistica si adegua perfettamente al metodo della scienza che si fonda sulla statistica cioè sulla ripetitività.

Che cosa c'è di più ripetitivo della parte astratta che domina tutti di noi durante tutta la vita?

Questo tipo di ragionamento però sono, purtroppo, scarsamente presenti nella filosofia, la quale molto spesso ha elaborato i propri teoremi non fondandoli sulla realtà, ma fondandoli su costruzioni che possono anche apparire matematica, ma che non hanno un riferimento con la realtà, e dunque questo tipo di filosofia si è discreditato nel tempo.

Se l’Illumanesimo ha un senso anche la filosofia avrà la necessità di ripartire da una rifondazione delle proprie metodologie di indagine ripartendo semplicemente dall’uomo. Oggi, un tempo in cui vi sono pochissimi filosofi veri e moltissimi conoscitori della storia della filosofia, il tempo è favorevole, perché i futuri filosofi potrebbe essere figli di questa base metodologica senza doversi scrollare prima di dosso la vecchia; basta che riescano a far propria la nuova fin dall'inizio. Questo è opera e dovere del tempo e della cultura umana.

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