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La famiglia e l’Illumanesimo

La famigli, quella che comunemente viene definita tradizionale, è in crisi, e lo è sia come modello che come principio. A dimostrarlo sono i tentativi di destrutturazione che gli vengono inferti da diversi fronti. il più forte è certamente quello che gli viene mosso dall'interno del suo stesso contesto sociale di cui, in base al ruolo che in esso ricopre dovrebbe essere il pilastro, ma da cui sta ricevendo continui tentativi di revisione e sostituzione, di allargamento, ma soprattutto di depotenziamento.

Difficile dire con certezza se tutto questo sia un bene o un male, ma partendo dal fatto che l’uomo comunemente ritiene bene tutto ciò che conosce e riconosce aderente alla culturale di riferimento, e ritiene male qualsiasi cosa che non conosce o che non risponde al modello culturale in cui è nato e cresciuto, il vedere l’entrata in crisi di un modello che ha saputo restare sempre uguale a se stesso per millenni, porta a ritenere che questo non sia un male, ma sia solo il segnale di una necessità, ancora inconscia, di cambiamento.

Una necessità che, come quasi sempre avviene, inizia a manifestarsi attraverso segnali diversi ma tutti indirizzati verso lo stesso obiettivo. Una necessità che all’inizio si manifesta e cerca di imporsi inevitabilmente con modi un po’ caotici, magari essendo disposti ad accettare anche impostazioni e modelli sostitutivi stravaganti e che cercano di presentarsi come il nuovo, ma che, per la loro imperfezione e superficialità, non saranno naturalmente ciò che servirà veramente per riuscire a placare quella necessità di cambiamento.

Da un punto di vista illumanista ben vengano quindi i movimenti intorno a questo istituto sociale. La famiglia “tradizionale” è sicuramente da cambiare, e da cambiare sono soprattutto i modelli culturali intorno a lei. La strada intrapresa in questo periodo, e il tipo di richieste di cambiamento che vengono avanzate, sono però solo in parte aderenti a quelle che sono le prospettive illumaniste, perché il ruolo che la famiglia dovrebbe svolgere intorno alla formazione è, secondo noi, ben diverso da quello di dispensatrice di diritti degli adulti. In chiave illumanista infatti dovrebbe diventare prima di tutto il primo baluardo contro ogni tentativo di inquinamento dei minori, e il più referenziato, se non l’unico, istituto di accompagnamento alla crescita.

Questo però dovrà essere un percorso che si potrà attuare solo attraverso un cambiamento culturale intorno ai diritti dei minori, ma non solo diritti sociali, o diritti a crescere vicino a questo o quel modello di riferimento, ma diritti di ogni suo singolo componente, a partire da quelli minorenni. I Cambiamenti che invece interessano sono, o meglio restano, quelli intorno agli interessi degli adulti, alla loro credenze, alle loro ideologie di riferimento; tutte cose ben lontane da una benché minima, pur se largamente sbandierata, utilità e difesa dei minori.

Quello che sta accadendo quindi è un chiaro segnale Illumanista anche se resta, inevitabilmente, da una parte ancora troppo ancorato al vecchio modello culturale, e dall’altra si mostra attraverso richieste che definirei “stravaganti”; anche se queste in fondo non avrebbero in se nessun aspetto negativo rispetto alle necessità dei singoli suoi componenti.

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