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Il naturale silenzio degli innocenti

Il 5 luglio 2014 ci ha " lasciato " , nel silenzio più assordante possibile, uno degli uomini più "utili" che l'umanità abbia avuto. Il suo nome non ha importanza, ma ciò che è importante è quanto, grazie a lui, ci resta: i fondamenti dell'Illumanesimo. Naturalmente i movimenti culturali come l'Umanesimo, l'Illuminismo ecc., e domani l'Illumanesimo non hanno mai padri, e lui non ha mai nemmeno pronunciata quella parola, infatti preferiva riferirsi al nuovo che verrà, e in cui credeva fermamente, con il termine di "nuovo umanesimo"; ma non sono i termini utilizzati che cambiano la sostanza delle cose. Di questa sua idea ne aveva fatta una ragione di vita, a lei ha dedicato il suo tempo, per lei ha combattuto, ha lottato, ha sofferto a causa della più totale solitudine di pensiero che lo ha circondato, ma ha avuto il coraggio della coerenza e l'ha seguita fino all'ultimo giorno. Una vita vissuta in nome di un'idea che sapeva utile anche se non immediatamente realizzabile. Una vita, la sua, esposta alla notorietà, ma una notorietà legata a qualcosa che, nel suo esprimersi, era addirittura, e solo apparentemente, quasi in antitesi a quella sua stessa idea. Uno strano destino il suo. Famoso, unico nel suo genere, ma nello stesso tempo ignorato e osteggiato, finanche da molti dei sui più stretti collaboratori, proprio a causa della sua coraggiosa posizione che lo metteva nella strana condizione di essere allo stesso tempo la fonte e la negazione di questa sua posizione intellettuale. Una vita non facile, quindi, ma vissuta con la dignità dei grandi e conclusa, da grande qual era, nel silenzio più totale. Un silenzio però che definirei addirittura " naturale ", perché chi non lo ha compreso da vivo, e lo ha ignorato nella morte, lo ha fatto sempre nella più totale innocenza. Innocenza che a costoro va riconosciuta in virtù sia della grandezza dell'idea che lui portava, e come tale difficile da comprendere e condividere a causa delle maschere che gli uomini sono costretti ad indossare per salvarsi in un mondo in cui o ti adegui o vieni escluso - come, nello specifico di quella posizione culturale, e successo a lui - , sia, in larga parte, dall'oggettiva inattuabilità di quella sua idea. Probabilmente, anzi quasi sicuramente, non sarà quindi ricordato per questa sua posizione culturale ma per questa sarà presto dimenticato e di lui saranno ricordate ed esaltate cose per le quali lui avrebbe preferirebbe non essere nemmeno citato. Ma questa e la vita, questi sono gli uomini di oggi, i quali sanno vedere, riconoscere e ricordare solo ciò che è legato alla LORO cultura e non sanno, se non in pochi, riconoscere le idee in grado di diventare la cultura di domani. Grazie per il coraggio e l'eredità culturale che hai regalato a questo distratto mondo in trasformazioni ignota ma concreta, molto concreta.

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