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L’integralista illumanista

Certo che essere integralisti, in ogni accezione possibile del termine, e al contempo poter essere considerati quasi illumanisti, o comunque utili all’Illumanesimo può sembrare un controsenso, una contraddizione in termini. Se si considera l’integralista solo come colui che si adopera con tutte le proprie forze per affermare in modo anche assolutistico le proprie convinzioni allora è vero che le due “etichette” non possono essere applicate contemporaneamente a questo tipo di persone. Se guardiamo però l’integralista come qualcuno che cerca di modificare un contesto sociale, e anche se lo fa sbagliando, tentando di imporre ed esasperare le situazioni e le culture di un contesto sociale, allora anche lui diventa un semplice portatore di istanze di rimodulazione della cultura e come tale stimolatore dei processi di cambiamento. Nel momento in cui questi processi saranno smossi ecco che, inevitabilmente, prevarranno però non quelli dell’integralista ma quelli prevalenti presenti nel contesto sociale. In questo senso quindi l’integralista diventa Illuminista inconsapevole. Se stiamo quindi vivendo in un momento storico dove l’integralismo sta operando in modo più incisivo del solito possiamo dire che proprio queste spinte sono da considerare utili anche all’Illumanesimo perché saranno solo la scossa, forse caotica, forse anche dolorosa, per i veri processi di trasformazione.

Sito curato da: Roberto Mucciarini

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