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Il valore della nebbia

 

Viviamo in un periodo storico assolutamente eccezionale. Una splendida crisi, una serie infinita di momenti di cambiamento, un’assoluta impossibilità di organizzare una qualsiasi forma di vita stabile, tranquilla e in grado di dare sicurezza, una debolezza sempre maggiore dei punti di riferimento sociali sui quali ha fatto affidamento ed ha creato le proprie ideologie chi ci ha preceduto, una serie infinita di valori che credevamo forti ma che si rivelano sempre può deboli e superati. Insomma un paradiso, un momento magico del quale solo “dopo” ( se ci saremo ancora) riusciremo a comprenderne la grandezza; ma oggi ci appare un grande inferno.

Ci appare un grande inferno perché stiamo vivendo come immersi in una nebbia che ci offusca ogni possibilità di scorgere un qualche orizzonte. Una nebbia che ci impedisce di ipotizzare un minimo di futuro, una nebbia che si trasforma in Nichilismo ma che, vista da un punto di vista Illumanista, acquista un enorme significato, un enorme valore potenziale. Infatti una condizione in cui il futuro diventa motivo di passività nel presente, un contesto che diventa momento di abbandono di ogni idea in prospettiva, una condizione in cui ogni riferimento forte diventa debole, se da una parte diventa condizione pericolosa per chi è debole, per chi rischia di perdersi in questo vuoto, dall’altra offre a tutti, anche a questi apparentemente “deboli” un terreno vergine su cui scrivere il proprio futuro riuscendo a farli sganciare dal passato che serviva ad altri, a chi veniva prima di loro ma che non sarebbe più utile in quello che loro si apprestano a vivere. Dietro a questo muro di nebbia ci sono ancora molte incertezze, molte debolezze ( e sono in molti, forse troppi ad averle, e non per colpe proprie ma per essere stati vittime di scellerate – o forse no - scelte sociali. Sono molti, forse troppi, ad avere la testa avvolta da questo manto bianco che sembra rendere difficile anche il solo pensare ). Dietro questo muro però pullulano anche forze fortissime, sentimenti che hanno due caratteristiche speciali, la prima è quella di mettere le persone che riescono a viverli in una condizione di tensione tale che diventa una forza in grado di permettergli di diventare delle valanghe quando troveranno un minimo spiraglio in quel muro, la seconda è che in questa condizione sarà molto difficile che questi riescano, o vogliano muoversi appoggiandosi alla cultura decadente da cui provengono. Quasi certamente non avranno ne la voglia ne il tempo di continuare ad asservirsi ed a rispettare la vecchie culture, ma saranno spinti talmente in avanti da perderle di vista fino a creare una frattura vera e insanabile tra il vecchio e il nuovo.

A far questo saranno, come sempre, i giovani ( è il loro compito, direi un loro "dovere" intimo a cui non potranno nemmeno sottrarsi ), e lo faranno, hanno già iniziato a farlo, non solo perché costretti da questo periodo di difficoltà ma perché sono diversi, hanno una predisposizione naturale a questo scopo e lo svolgeranno al meglio. Magari anche sbagliando qualche passaggio, magari lo faranno caoticamente e saranno oggetto di molte critiche da parte di chi vede il questo viaggio un pericolo per il proprio orticello, ma lo faranno. Lo faranno per loro stessi, e per loro stesi daranno vita a qualcosa di diverso, di più adeguato ai nuovi bisogni di cui sono portatori. Ed è giusto che sia così perché quella sarà la loro vita e la loro società, perché è quella che gli serve (gli auguro solo, per il loro bene, di riuscire a farlo il più rapidamente possibile perché il fardello che gli stiamo lasciando inizia a diventare pesante). Sono anche fiducioso che sapranno farlo sapendo conservare molto ciò che di buono hanno trovato e sapranno sbarazzarsi di tutto ciò che sarà, per loro, diventato ormai vecchio, superfluo. E questo significherà che avranno rialzato la testa dalla nebbia che oggi li avvolge e significherà farlo in uno spirito che qui chiamiamo Illumanista ma che forse loro chiameranno in altro modo: ed anche questo è un loro diritto.

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