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Lascia o raddoppia?

 

La speranza è uno degli elementi primari della vita e l’uomo non può fare a meno di sperare, un po’ per paura, un po’ per cultura, un po’ per convenzione ecc.

 

Molti sono stati i modelli proposti, gli ideali, gli stili di vita e di pensiero finalizzati a soddisfare questo bisogno e chiunque, e in qualsiasi modo, abbia provveduto a soddisfare questo bisogno ha fatto del bene a qualcuno e per questo dovrebbe essere anche ringraziato; anche se nel far questo avesse commesso degli errori perché il commettere errori è umano e quindi inevitabile ma il risultato principale è stato quello di aver messo a disposizione degli uomini una serie di soluzioni diversificate che hanno  consentito a moltissimi di poterne trarre beneficio ( da non confondere questi con gli approfittatori di qualsiasi tipo perché questi rientrano in un altro discorso).

 

Se nel mondo avessimo avuto solo una o due tipi di soluzioni a questa necessità questo non significherebbe un automatico ricorso di tutti a questa soluzione ma, statene certi, milioni di esseri umani sarebbero rimasti esclusi da questo beneficio e sarebbero vissuti molto peggio di come hanno vissuto perché la speranza ci sarebbe stata comunque ma non avrebbero trovato la loro contropartita, l’offerta personalizzata adatta a lenirla.

 

Inoltre non è nemmeno certo che in questa vasta offerta tutti siano riusciti a trovare quello che gli sarebbe servito; vedi i nostri tempi dove sempre più persone dimostrano di essere alla ricerca di qualche modello adatto a loro ma faticano a trovarlo e le nevrosi si moltiplicano.

 

Per questo motivo ogni ulteriore proposta che abbia come obbiettivo una risposta a questo tipo di bisogno deve essere la benvenuta anche quando si cerca di applicarla in modo sbagliato, confuso,  magari anche doloroso per qualcuno, oppure troppo a favore di qualcun altro; queste sono le modalità umane di fare le cose e spesso noi uomini sbagliamo ad applicare anche le cose più giuste e più semplici.

 

Come dicevamo ci sono stati e ci sono molti modelli che, semplificando, possiamo suddividere in due grandi categorie: quelli che puntano a soddisfare la speranza ma in prospettiva, cioè dopo  la morte e quelli che puntano a soddisfarla adesso cioè rispondere alla speranza in un futuro immediato.

 

Il ritenere più valido l’uno o l’altro è una scelta soggettiva, naturalmente, magari non tanto libera ma comunque soggettiva,  ma quello che salta all'occhio è che qualunque sia la scelta questa richiede una rinuncia, magari inconscia, perché scegliendo di aderire ad una delle categorie di cui sopra si rischia di dover rinunciare agli aspetti positivi dell’altra e che ci sono sempre; e la rinuncia è sempre una perdita.

 

Si rinuncia a qualcosa con l’assunzione di precetti morali, consuetudini culturali, oppure si rinuncia al riconoscimento in se stessi di molte qualità che vengono sacrificate in nome di modelli sociali troppo stetti ecc. ecc., e questa rinuncia è un lasciar per strada possibilità di crescita.

 

Se da un lato quindi è positivo il fatto di avere abbondanza nella scelta resta negativa, nel momento in cui si sceglie, la necessità di dover lasciare insoddisfatta una parte della nostra speranza.

 

L’augurio che si può fare all’uomo, quindi, e di riuscire a dotarsi per il futuro anche di qualche modello che non chieda necessariamente di rinunciare a qualcosa di importantissimo per noi, cioè a una parte della nostra speranza. Qualcosa si inizia a intravedere e sono i movimenti neo umanisti e neo illuministi ( so che può sembrare una contraddizione ma non lo è) che unendosi possono dare molte speranze senza chiede rinunce penalizzanti.

 

Per far questo non serve lasciare il vecchio per il nuovo perché a molti serve ancora il vecchio, ma si può raddoppiare con proposte che soddisfino questo bisogno a più ampio raggio e con maggior soddisfazione e benessere per chi vi si vorrà riconoscere scoprendo di non dover rinunciare a parti importanti di se.

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