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IL " TESTAMENTO" per l’Illumanesimo

In tutto quello che é stato detto in 60 e più anni di discussioni intorno alla filosofia illumanista, al di là delle parole, c’è qualcosa di più. C’è il senso, c’è la nozione stessa di un discorso che riguarda molto da vicino il rapporto tra la vita e la morte. C’è il senso di una proposta culturale, filosofica, scientifica. Ingredienti che potranno servire a costituire, per chi vorrà svilupparle, altre proposte, lunghi discorsi, finanche nuovi teoremi.

Spesso è stata usata una mediazione, un linguaggio semplice, mai una costruzione accademica del discorso. Un parlare a persone amiche , ma per chi ne coglie il senso c’è tutta una proposta filosofica, esistenziale che, in qualche modo, annoda l’antico al presente, una filosofia antica ad una filosofia moderna, e finanche ad una psicologia del comportamento.

Forse c’è anche stata dell’utopia, perché ogni discorso propositivo deve sempre avere quel tanto di utopia che sorpassi il contingente. Ma nell’utopia c’è sempre qualcosa di raggiungibile, e questo qualcosa in qualche modo è stato detto.

È stato detto “quasi tutto” quel che andava dato. Altro lo si desume dall’insieme del discorso, perché è quello che bisogna capire: Il filo conduttore anche per le cose non dette, vale a dire un sistema di vita che deve proporsi fondamentalmente come esperienza dell’essere, come essenza di qualcos’altro che accompagna la vita dell’uomo giorno dopo giorno.

Poi la vita riprende con tutte le sue cose quotidiane, con i problemi legati all’economia, al vivere, allo stare insieme, al coniugare desideri, speranze, e la dura realtà quotidiana. Ma tutto ciò sempre all’interno di un progetto di esistenza. Ed è questa l’idea di fondo che ha sempre pervaso tutto il nostro dire.

Tutto questo deve essere mantenuto, conservato. Non si tratta della conservazione pura e semplice di raccolte (A oggi c.a 1300 ore di registrazioni, e 15.000 pagine dattiloscritte n.d.r), ma si tratta di avere sempre presente che l’insieme di questo discorso, con tutta la sua utopia, deve essere mantenuto perché certamente altri, in un futuro, lo raccoglieranno, lo rivisiteranno. Vi troveranno quelle parti funzionali che si adattano ad un nuovo discorso che può essere sociologico, filosofico, psicologico. Altri, magari i più giovani, possano ritrovarsi su questa linea, e contribuiranno ad alleviare le difficoltà che questo discorso incontrerà, sia dal punto di vista filosofico, e soprattutto dal punto di vista “ teologico". (A)

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