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Il paradigma dell'Illumanesimo

Da ormai diversi decenni i maggiori successi per molti intellettuali provengono dal mondo dell’analisi. L’analisi sociale in particolare è diventata lo sporto più praticato del nostro tempo da parte degli intellettuali del nostro tempo, e la maggioranza di queste finiscono per predire non solo la necessità di cambiare, ma quasi tutte concludono con la convinzione che il cambiamento sia già in atto. Ciò che manca però ai "nostri" pensatori è il coraggio di fornire, assieme alle loro analisi, anche idee, suggerire indirizzi utili a definire concrete proposte entro le quali incanalare quel cambiamento.

Visto che molte di queste analisi sono fatte da Filosofi, da letterati, da studiosi del sociale, da loro ci si aspetterebbe qualcosina di più. Invece assistiamo quasi sempre a semplici constatazioni, ad analisi e teoriche “prese di coscienza” , a riferimenti alle cause di ciò che non funziona più nel sociale del nostro tempo, ma troppo poco assistiamo a proposte concrete, a manifesti che si propongano qualcosa di nuovo in ambito socio/esistenziale, a proposte che siano almeno utili ad aprire una discussione per tentare di andare oltre le solite dichiarazioni d’intenti e possano diventare strumenti concreti per iniziare a intervenire sia in ambito formativo che culturale.

Tutto, troppo resta invece limitato alle analisi, e forse anche perché per riuscire ad andare oltre a queste servirebbe, oltre a molto coraggio, anche determinazione e voglia di scontrarsi, inevitabilmente, con chi preferirebbe non cambiare. Ma soprattutto non si fanno molti passi avanti nel proporre perché per farlo servirebbe avere alle spalle almeno un paradigma filosofico/culturale nuovo, ma soprattutto chiaro e ben analizzato al quale poter fare riferimento; e molti, troppi dimostrano di non averne uno, e i più si limitano a far riferimento al passato senza prendersi il rischio di “gettarsi” nel futuro con idee proprie e, magari, innovative.

Questo paradigma a livello filosofico ed accademico non c’è ancora, ma quel che è peggio non c’è ancora nemmeno la capacità di aprire una discussione intorno a questo tema. Anche le poche iniziative in questo senso, iniziative che in questa pagina cerchiamo di evidenziare, si impegnano più a raccogliere quella moltitudine di analisi, ma fanno fatica, molta fatica ad entrare nel merito della questione propositiva. Non è semplice, ma speriamo che ciò inizi al più presto.

Le difficoltà sono indubbiamente ancora molte, perché cosi come in ambito politico assistiamo ormai solo all’improvvisazione, all’assoluta mancanza di prospettive e proposte legate a visioni complessive di un futuro sociale da programmare fin da oggi, a livello filosofico ciò che manca è un paradigma esistenziale chiaro e condiviso a cui far riferimento ed al quale ispirarsi per poter proporre una visione di futuro veramente innovativa e in grado di diventare obiettivo culturale.

Rispetto a questo il vantaggio del paradigma illumanista è notevole perché l’Illumanesimo questa filosofia esistenziale da proporre non solo ce l’ha, ma è anche una filosofia esistenziale molto ben definita e che poggia su basi logiche talmente solide da essere, se non ideologicamente, difficilmente confutabili sia alla radice che rispetto al loro possibile sviluppo culturale. L’unico limite a cui il nostro Illumanesimo va incontro è legato alla sua origine ed alla necessità di ricondurre questa filosofia fuori dalle pastoie della sola metafisica per portarlo nel più consono binario della filosofia esistenziale di tipo umanista.

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