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L’Illuminismo e lo stato di minorità di ritorno

L’illuminismo è nato con l’intento di togliere l’uomo dallo stato di minorità in cui era vissuto a seguito del contesto culturale di ignoranza, di superstizione e di dogmatismo culturale tipici del periodo storico antecedente il XVII/XVIII secolo.

Il motto: “ Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! “è stato la bandiera dell’illuminismo. All'interno di quel movimento delle origini vi erano le migliori intenzioni umanamente concepibili, intenzioni anche molto “umaniste”, che facevano propri, in forma più forte e “moderna” rispetto al periodo precedente, anche concetti dell’Umanesimo i quali, in quel periodo storico, erano stati fortemente calpestati dall'oscurantismo e dallo stato di ignoranza in cui venivano mantenute le masse. L’illuminismo tentava quindi di portare un principio, un’idea e una necessità che ridesse qualità e “responsabilità” all’uomo.

La storia dell’umana condizione individuale ha però dovuto subire ben presto altre compressioni alle individualità, e anche l’Illuminismo ha dovuto registrare concrete sconfitte almeno rispetto a quel suo motto. 


A causa proprio di queste “sconfitte”, se oggi andiamo ad analizzare nel suo significato più profondo quel principio, se da un lato possiamo riaffermarne la validità per quel tempo ci accorgiamo però che sta ritornando di nuovo valido anche oggi.

Infatti la nostra epoca, fortemente economicizzata, tecnologizzata e scientificamente molto forte e condizionante, da un lato sta riportando l’uomo ad un nuovo stato di sudditanza e di minorità nei confronti di questi nuovi “dogmi”, e dall’altro vede in azione sistemi formativi sempre più standardizzati e le massificazioni culturali imposte da Midia sempre più forti ed efficaci. Due forti pressioni che rischiamo di ricondurre l’uomo a una pericolosa riduzione delle proprie capacità critiche riportandolo alla necessità di ridotarsi di un nuovo sistema di liberazione da una nuova minorità di ritorno.

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